Sono nordici. Sono attraversati dallo stesso spirito pieno di bellezza e nostalgia, di incanto e meraviglia; sono pieni di pesce appena pescato, pieni di quel sapore che non puoi descrivere, perché non puoi descrivere il profumo che il vento del Baltico ti lascia sulla pelle, non puoi descrivere la suggestione di quel “Benvenuto” né la pienezza di gusto del salmone affumicato, di una freschezza mai sperimentata prima. Sono attraversati dalla poesia, una poesia così complessa e varia da essere in prosa, perché i versi non bastano, quelle poche parole non bastano. Serve l’immensità del mare del Nord, serve lo sguardo dei pescatori, i gamberetti che guizzano e sguazzano nella maionese, serve l’aneto e… l’aria del Nord…
Sono PANINI, e a loro è dedicato questo mio primo itinerario nordico, sperimentato la scorsa estate tra Germania, Danimarca, Svezia. Tutto in camper, in famiglia, con tre quattrozampe fedelissimi (che al Nord ahimè non sono sempre benvoluti). E dato che quel Nord così pieno, così straziante di immensa bellezza, mi è entrato un po’ (tanto) nel cuore, ho deciso di raccogliere le foto dei gustosissimi panini mangiati in viaggio, proponendovi quindi nello stesso tempo un itinerario di viaggio e di gusto.
1^ TAPPA: GLÜCKSTADT (Germany)
A questo splendido porto specializzato in aringhe (e in fortuna come è scritto nel suo nome!) ho già dedicato un post. Lo consiglio se avete voglia di svegliarvi al mattino perdendovi nella vista di pecore al pascolo sullo sfondo di un Baltico ancora addormentato e di barche a vela in stile Pirati dei Caraibi. Un posto di una bellezza straordinaria.
Il mio panino nordico è il re incontrastato delle colazioni nel nord della Germania: Matjesbrötchen ovvero panino con aringhe freschissime e insalata, mangiato rigorosamente a colazione insieme a una bella tazza di caffè bollente. È un’esperienza: e non solo perché il sapore dell’aringa al mattino presto sembrerebbe difficile perfino da immaginare, ma anche la piazza del paese è ancora silenziosa, avvolta da reti da pesca, un venticello fresco e un sole che fa a gara con le ombre. Ed è meraviglia.
Dove? Bäckerei und Café Klingbeil (An Markt 7, 25348 Glückstadt – +49 4124 7979)
2^ TAPPA: FLENSBURG (Germany)
Siamo al confine, e siamo sul mare, e lo percepisci. Siamo al confine tra il nord della Germania e il sud della Svezia che qui, in questa città di pesca, barche, pescatori, dettagli, si assomigliano incredibilmente e condividono nel profondo il fascino dell’inarrivabile. Flensburg è vivace, è romantica, è pratica, è dinamica. Un misto tra città della Lega Anseatica, Venezia, una spruzzata di Liguria e l’estetica raffinata ma tenace allo stesso tempo dei porti normanni. Vi piacerà, e non vi basterà considerarla terra di confine. Avrete bisogno di conoscerla, di capirla, di farla un po’ vostra, e poi avrete bisogno di loro, tra i migliori panini di pesce mai mangiati.
Qui impazza l’aringa, ma anche il Raucherlachs (salmone affumicato), le Ofenkartoffeln (patate aperte farcite di pesce e maionese), Krabbe (granchio) e i miei amati gamberetti (Garnelen). Inizierete con uno, e poi due, e poi tre. Non spaventatevi se farete fatica a smettere! La qualità è altissima e i prezzi senza confronto (3.50€ quello con salmone affumicato, e che salmone!)
Dove? Backbord. Café & Bistrot (Am Kanalschuppen 6, 24937 Flensburg – +49 461 1501589)
3^ TAPPA: ROSKILDE (Denmark)
Diversi possono essere i motivi che vi conducono qui, ma uno in particolare vi farà allungare un po’ il percorso e ritardare di un giorno l’arrivo a Copenhagen: il Museo delle Navi Vichinghe (Vikingeskibs Museet). Perché indipendentemente che siate invasati come me di cultura nordica o meno, qui sperimenterete un po’ il senso del mare e delle scoperte che doveva avere nella testa e nel cuore Eirík il Rosso. E il bello è che, oltre alle varie ricostruzioni (alcune anche molto turistiche), qualche resto di Drakkar vichinga c’è e – vi assicuro – il colpo al cuore è assicurato.
Tappa obbligatoria anche perché dovrete pranzare al Caffè del Museo, una vera e propria esperienza gastronomica. Perché se abbiamo una certa idea di caffetteria museale, qui l’idea viene scardinata: piatti in stile New Nordic Food, presentazione eccellente, pesce ottimo e – devo dire- un rapporto qualità-prezzo anche piuttosto onesto. Qui il panino è aperto, una sorta di galletta (anche nella versione veggie) con germogli, purè di piselli, bacche, a metà tra cibo vichingo e raffinatezza nordica. Provate il Fladbrød Kylling, krydret med hyben (una sorta di piadina con pollo, bacche di rosa canina, servita con una crema di cavolo e crescione) e assolutamente il Sandwich Røget hellefisk (che chiamarlo panino è ridicolo: halibut affumicato con maionese di aglio orsino, cavoli e carote). Anche la versione vegetariana con hummus è notevole.
Dove? Café Knarr (Vindeboder 12, 4000 Roskilde – +45 46 300 253)
4^ TAPPA: COPENHAGEN (Denmark)
København o “Porto dei mercanti”: affascinante, misteriosa, complessa, difficile, rilassata, geometrica, intelligente. So che voglio tornare qui tra qualche anno, vedere quanto e se è cambiata. Voglio prendermi il tempo di perdere tempo lungo i canali, voglio assaggiare tutti i panini del mondo e trovare il mio preferito. Voglio imparare a dipingere per riuscire a dipingere una delle bellissime e algide case di Nyhavn. Voglio imparare qualche frase in danese e sperimentare gli home restaurant di qui, e voglio capire che cosa significa davvero vivere in stile anzi spirito Hygge. Voglio comprarmi tante candele, bere birre danesi e conoscere tutte le pizzerie italiane e chiacchierare con chi ormai vive qui da una vita, ma nel cuore sente ancora pulsare Italia.
Voglio tornare qui tra qualche anno, apprezzare meglio certi comportamenti, entrare meglio nella testa danese, avvicinarla e comprenderla. E poi voglio bere un bicchiere di vino godendomi il panorama di un tramonto, camminare verso la Sirenetta, ascoltare i suoi segreti e scolpirmeli dentro. E godermi questo affascinante, multiforme, difficile, misterioso Porto dei Mercanti.
Datevi tempo: per avvicinarla, conoscerla, capirla. Prendetevi qualche giorno e regalatevi la suggestione di entrare un po’ nella testa e nello spirito di chi vive qui. Io purtroppo avevo un po’ meno di due giorni, e tra cani al seguito, tempi abbastanza ridotti e molto da vedere, credo di essermi persa tanto (i Giardini di Tivoli la notte in primis!). Ma i famosi, eccellenti, golosi, ricchissimi in pesce e burro (Smør in danese è proprio burro) Smørrebrød danesi me li sono gustati e goduti, tra gamberetti, aneto, panna acida, aringhe, maionese. Da provare, insieme ai panini di carne argentina rigorosamente tex-mex, nei banchetti di Street Food sul canale di Nyhavn: suggestivo a tutte le ore, sul far del tramonto è secondo me il momento in cui si manifesta di più, nei suoi colori baciati da un sole freddo, tanta vita, tanta compostezza ed energia insieme. E ricordatevi di prendere il motoscafo di linea e fare un giro tra i canali: tanto di Copenhagen si esprime proprio lì!
Dove? Street food a Nyhavn
5^ TAPPA: MALMÖ (Sweden)
Ok, quello di Malmö non è stato propriamente un panino, ma io un salmone così non l’ho mai mangiato. E allora questo è l’unico strappo alla regola di questo articolo tutto nord e sandwich (anche se devo dire un panino con spinaci, salmone e formaggio l’ho mangiato ed era eccezionale).
Salmone e libri antichi, e un grattacielo – il Turning Torso di Calatrava – che vi farà girare la testa perché bisogna girare intorno alla sua torsione, e gente meravigliosa, tanta compostezza ma anche sentimenti di condivisione, e poi negozi solidali, monumenti commemorativi, e lontano quel ponte di Øresund che collega la Svezia alla Danimarca e ti fa sentire come se avessi toccato le Colonne d’Ercole. E le scarpe in legno con le cicogne, le ceramiche dal design nordico, i dolci alla cannella, i musicisti pop e classici. E un echeggiare di ricercata eleganza e intima poesia.
Dove? Café Le Croissant (Södra Förstadsgatan 3, 211 43 Malmö – +46 73 373 49 83)
6^ TAPPA: HÖLLVIKEN (Sweden)
Ci troviamo a due passi dalla mia amata Skanör, nella regione della Scania (Svezia meridionale). A cui ho dedicato un post, spero il primo di una serie, perché quel porto affacciato sul Baltico mi è entrato nel cuore con una tale prepotenza e una tale delicatezza da darmi spesso piacevoli lacrime di nostalgia. Un posto magnifico, dove non c’è nulla se non ristoranti che affumicano il pesce, casette colorate sulla spiaggia e barche di pescatori con barba lunga e camicia a quadretti. Che parlano solo svedese ma tu, per qualche strano mistero, riesci a capirli e a dialogarci. Qui, dove la luna si inabissa come il gamberetto nella maionese e le voci della notte si sovrappongono al profumo del pesce….
Non lontano si trova Höllviken, dove sì, esiste per davvero: la boutique degli Smørrebrød è il tempio di questi panini che diventano quasi opere d’arte. Gamberetti, prosciutto affumicato, funghi, uova e caviale, roastbeef, patè, bistecche di pesce e perfino fette di erborinato; supremo il Krabbesalat mayonnaise og caviar (granchio, insalata verde, maionese e caviale…). Non so come esprimere il senso di gioia e onnipotenza e meraviglia che proverete lì davanti a quel bancone!
Dove? Smørrebrødbutiken (Polisvägen 5, 236 31 Höllviken – +46 40 858 20)
7^ TAPPA: KOLDING (Danimarca)
La via è già quella del ritorno purtroppo, ma il ritorno può essere bellissimo, soprattutto se ripassi dalla Danimarca, scopri posti nuovi e panini nuovi, e ti concedi poi ancora qualche giorno in Germania.
Insomma, Kolding ha stradine affascinanti, vi ricorderanno la Germania del Nord, e il porto (dotato anche di un bel parcheggio camper) alla sera è silenzioso e romantico, e potrete godervelo mangiando un bel panino con bistecche di pesce, patatine fritte ma fritte benissimo, salmone, gamberetti (provare per credere: il Sailor’s Fish Burger è una bomba di bontà!) e perfino la versione veg improvvisata all’ultimo momento. Il Fish’n’chips nordico ha davvero il suo perché… (e la mia faccia compiaciuta dovrebbe dirvi tutto!)
Dove? Agter Grillen (Skamlingvejen 5, 6000 Kolding – +45 31 50 31 31)
8^ TAPPA: LÜBECK (Germany)
Le patate, le aringhe, la casa di Thomas Mann; e poi il marzapane, le guglie, le strade che trasudano storia, tutto sulla rotta della Lega Anseatica. I piccoli rumori nelle vie della città ti ricordano la stilografica su pergamena… E la sensazione percepita è di attraversare su un vascello pagine e pagine di secoli passati.
Il ritorno in Germania è così: toccare la storia per mano, avere tutti i secoli lì davanti a te, camminano a fianco di scrittori, sentire il calore della pietra di chiese, di musei, di templi. E addentarti l’ennesimo panino di pesce (In Germania spesso e volentieri scelgo NORDSEE, catena specializzata in piatti di pesce nordico, da tutti i tipi di aringa affumicata a merluzzo impanato e salmone, ma anche aragoste e gamberi. Servizio selfservice o take away, qualità sempre molto alta) già pregustando il pensiero del dolce: una bella fetta di torta al cioccolato e marzapane nell’elegante caffè di Niederegger, lì dove il marzapane è vita dal 1806.
Consiglio anche di assaggiare il vino Rotspon: risalente al XIII secolo – quando le navi della Lega importavano dalla Francia vino Bordeaux – il nome deriva da roter Span (“truciolo rosso”) in riferimento alla sua conservazione in botte di legno.
Dove? Nordsee (Breite Str. 48a, 23552 Lübeck – +49 451 7072483)
Sono suggestioni, sono gusti sperimentati, apprezzati o amati. Sono consigli, appunti di viaggio, frutto del mio innamoramento per luoghi, persone, gusti. Sono assaggi sentimentali e, se vi sono piaciuti o se per caso anche voi li avete provati, fatemelo sapere. Il mio sogno ora è la Svezia del nord e la Norvegia (già mi immagino i panini norvegesi!!). E i vostri sogni di viaggio??
Io ancora sogno il panino all’aringa marinata e cipolla che ho mangiato a Stoccolma! E quello al merluzzo del mercato di Bergen 😍
Due posti in cui andrei subito e che purtroppo ancora non conosco 🙁