La neve cade, la neve cade,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.
[Boris Pasternak]
Come neve sugli alberi.
Oggi preparando questo piatto, ho respirato questa sensazione: grattugiavo formaggio come il cielo grattugia fiocchi di neve su aghi di pino. Poi grattugiavo carote al pari di quando si taglia la legna e restano i truccioli per terra, e poi grattugiavo topinambur, o forse erano fasce di luce grigia e beige dei tramonti d’autunno.
Come neve sugli alberi.
Il misto funghi mi ricordava quelli che avrei tanto voluto saper raccogliere quest’estate, ma in verità mi limitavo a mangiarli: belli, carnosi, imperfetti, saporiti. Li ho amati, li amo.
E poi il topinambur, così bitorzoluto, sembra una patata con rughe d’espressione. Poi però se lo assaggi a crudo ricorda quasi una pera non matura, se lo cuoci tira fuori il profumo di nocciola. È incredibilmente versatile, e io lo adoro. Forse perché sembra imperfetto, forse perché poi si rivela perfetto.
Come neve sugli alberi.
Quella che ci regalerà il Natale di cui abbiamo bisogno, quella che saprà farci sognare: freddo fuori, caldo dentro mi dico sempre. La ricotta scende piano sulla pasta come la neve sui tetti questa mattina, le carote colorano il tutto, il riso si trasforma in pasta e poi ecco che bussano alla porta del piatto dei riflessi rosso fuoco. È olio al peperoncino che nasce tra uliveti secolari campani. È rosso passione, la scossa che regala al piatto è incredibile: ti conforta e scuote nello stesso tempo, incredibile.
Forse è solo un piatto di pasta, o forse è molto di più. Io la chiamo Camminata nel bosco di inizio dicembre, dove tutto appare possibile, dove tutto si trasforma in ciò che è davvero o che non è mai stato. Ed è bello, bellissimo così…
CASARECCE DI RISO INTEGRALE AL MISTO FUNGHI E TOPINAMBUR. Piatto senza glutine e vegetariano
Ingredienti per 4 persone
- 250 g di casarecce di riso integrale bio senza glutine
- 100 g di topinambur (circa 2)
- 250 g di misto funghi surgelati
- 100 g di ricotta di pecora stagionata
- 1 spicchio d’aglio
- 1 carota
- erbe aromatiche
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- olio al peperoncino, sale e pepe q.b.
Preparazione
- In una padella soffriggete l’aglio un paio di minuti in un cucchiaio di olio, sale, pepe ed erbe aromatiche (circa un cucchiaino). Aggiungete i funghi ancora surgelati, sfumate con il vino e cuocete a fiamma bassa per una decina di minuti. Togliete l’aglio.
- Buttate le casarecce in abbondante acqua bollente.
- Nel frattempo, pulite bene i topinambur e la carota e grattugiateli finemente. Aggiungeteli in padella insieme ai funghi, allungate con un un mestolo di acqua di cottura e continuate a cuocere.
- Scolate le casarecce al dente e finite la cottura in padella, aggiungendo uno/due mestoli di acqua di cottura, la ricotta grattugiata e due cucchiai di extravergine al peperoncino. Mescolate bene.
- Servite le casarecce belle calde con qualche petalo di fiore edule.
Sulle colline salernitane, lì dove sgorgano le acque pure del fiume Tusciano, sorge un piccolo paese dalla storia antica: Olevano sul Tusciano.
Il suo nome, risalente a epoche lontane, deriva dalla tradizione della coltivazione della pianta d’olivo. Proprio qui, dove l’esperienza è tradizione, nasce l’olio extravergine di oliva D’Annata, in un uliveto secolare di circa 40 mila metri quadrati, abitato da oltre cinquecento piante d’olivo dei cultivar rotondella, qualità tipicamente salernitana, carpellesi e frantoio… Perché ogni annata è diversa e noi, nel rispetto della tradizione, non pretendiamo nulla in più di ciò che la natura ci offre.
Parlare di olio significa condividere miracoli: sotto forma di bottiglie, di assaggi, di persone.
Anime che lavorano il territorio e lo raccontano, e senza saperlo lo promuovono, lo diffondono e lo fanno amare sempre più. Frantoi italiani che portano con sé straordinarie, a volte quasi leggendarie, storie di famiglia si trasformano in manifesti emotivi della nostra Italia che ancora ci crede, che ancora si sforza.
Oggi il volto che vi racconto è quello di Anna, che nel 2016 riscopre un patrimonio di famiglia e della sua terra, Olevano sul Tusciano, e dà vita a D’ANNATA, azienda che produce olio extravergine d’oliva ma anche altri prodotti a base di olio. Mi sono innamorata di quella goccia d’olio disegnata sulle sue bottiglie, perché ricorda anche una sorta di pendolo: come se l’olio scandisse il tempo del lavoro e della storia.
Per questo piatto ho scelto: AROMATIZZATO AL PEPERONCINO. Non solo l’aroma, ma scaglie di peperoncino in abbondanza. E così l’olio diventa un oro rosso prezioso che scalda meravigliosamente il piatto…
Per info: info@dannata.eu | Trovate i prodotti anche su Amazon a questo link
Prodotti