Ricordo i nomi che da bambino davo alle erbe e ai fiori nascosti. Ricordo dove si trova il rospo e a che ora si svegliano d’estate gli uccelli – e l’odore degli alberi e delle stagioni – che aspetto aveva la gente e come camminava; ricordo anche il loro odore. La memoria degli odori è molto tenace.
[John Steinbeck]
Niente di più vero, ma agli odori io unisco anche i colori. Colori e odori e ricordi che per me sono rossi, bianchi e profumati di albicocca. Mi concentro a quando ero bambina: in quel campeggio in riva al lago, dove giocavo a palla con mia sorella indossando un completino delizioso un po’ valdostano rosso e bianco; bianco, come il colore del pelo della mia cagnetta Meringa, bianco come il cioccolato che non potevo mangiare perché mi dava allergia; bianco come i nomi di quei fiori bianchi che mia nonna cercava sempre di insegnarmi, ma io con i fiori ero già negata allora. Rosso, come quando a Santiago de Compostela sono caduta, ho preso uno spigolo e ho quasi perso un occhio. Ma laggiù non ero da sola, San Giacomo era con me, rosso d’amore per me. Rosso, come i cracker al pomodoro e rosmarino che mia mamma mi dava sempre quando uscivo da scuola: io li sgranocchiavo come un topino e sporcavo tutta la macchina. Rosso, come la copertina del primo libro che ho letto in assoluto: “I Viaggi di Gulliver”. Era un cartonato da paura, pieno zeppo di immagini bellissime che mi facevano – e fanno – sognare. Rosso, come il sughetto dei famosi spaghettini di nonno Aldo, come le pinzette nei capelli che mi metteva mio papà. Il mondo è pieno di colori, ma lui sceglieva per i miei capelli biondi il colore più anonimo esistente: rosso sparato!! Rosso come i miei primi occhialini da vista, che però erano anche bianchi, verdi, rosa e gialli: erano di Mickey Mouse. Mica scherzi!
Ma arriviamo a noi, anzi, al mio rosso e bianco per eccellenza: quei barattoli me li porto dietro da una vita, da quando ho mosso i primi passi in Francia, in quelle corsie enormi di supermercati enormi. Dove i barattoli della marmellata erano collocati troppo in alto, ma per fortuna quelli BONNE MAMAN®stavano sempre un po’ più in basso.
La mia prima collezione in assoluto: i barattoli dal tappo rosso e bianco Bonne Maman®. Barattoli bombati, alti, piccolissimi, longilinei, sfaccettati: di tutto e di più per un’azienda che è da sempre una garanzia, che con le sue marmellate, gelatine, ma anche biscotti e dolci al cucchiaio, ci riporta indietro a tempi molto lontani e nel contempo tanto vicini. Insieme a Bonne Maman® ho iniziato a conoscere piano piano la Francia, le sue galettes pur beurre dal sapore normanno un po’ salato; le tartelettes al limone come quelle della boulangerie della piazza della chiesa; la gelée de groseilles, che da piccola non riuscivo mai a pronunciare. Peccato, bastava dire “gelatina di ribes”, ma sarebbe stato certamente meno poetico. Mi perdevo in quelle madeleines nel sacchetto rosso e bianco, come il colore delle tovaglie da trattoria, o nella mousse chocolat au lait rigorosamente preparata con uova fresche.
La magia di Bonne Maman®continua tuttora: la marmellata di albicocche è diventata il mio ingrediente del cuore; la crème caramel non ha eguali neppure accanto a quelle fresche preparate secondo tradizione. Per non parlare della nuova tarte tatin, il dolce dei dolci: nato per errore e diventato un toccasana per lo spirito. Quella Bonne Maman® sembra davvero preparata à la maison: servita con un ciuffetto di panna, poi…
Oggi voglio rendere omaggio ai ricordi rossi e bianchi con un piatto salato e dolce insieme. In fondo, se penso agli accostamenti Bonne Maman®, mi viene in mente quel biscotto rotondo con sopra scritto “Bonne Maman”, che profuma subito di burro, ma poi sa di sale e di zucchero. Come i nostri ricordi: accarezzati da note di bellezza, scossi da brividi e tempeste, sciolti dai legami d’amore più autentici. La ricetta è da “PIATTI FREDDI”, di Valentina Cordioli (Moka Libri).
MOKA LIBRI http://www.mokalibri.it/ ha una specialità: pubblica libri bellissimi, di cucina sana e naturale, con immagini che rubano il cuore. Non sono cataloghi da mettere sul comodino e sfogliare di tanto in tanto; sono libri da usare, pratici e utilissimi, dalle ricette semplici ma dalla presentazione sofisticata e accattivante. Hanno a mio avviso il grande pregio di avvicinare alla cucina vegetariana, vegana o della tradizione in maniera estremamente golosa e fine; propongono sempre piatti ricercati, le immagini non sono mai scontate e soprattutto mettono fame. E, in ultimo, tutto si può riprodurre facilmente a casa propria!
Questo è il primo di una lunga serie di piatti che preparerò insieme a loro…
“STRACCETTI DI POLLO SU CARPACCIO DI ASPARAGI E MANDORLE”, CANDITI CON MARMELLATA DI MANDARINO BONNE MAMAN®.
Seguo la ricetta del volume, ma in più aggiungo degli anacardi e la Confettura di Mandarino Bonne Maman® con cui preparo gli straccetti di pollo confit. Senza dimenticare un po’ di aglio per insaporire il pollo!
Ingredienti per 4 persone: 1/2 petto di pollo; 2 mazzetti di asparagi; 2 cucchiai di Confettura di Mandarino Bonne Maman®; 1 lime a fettine con buccia; 50 ml vino bianco; 50 gr zucchero di canna; 1 mazzetto di basilico; 100 gr di mandorle e anacardi; uno spicchio d’aglio; sale e olio EVO.
Modalità di preparazione
- In una padella saltare il pollo con olio e aglio, mandorle e anacardi. Togliere l’aglio, aggiungere due cucchiai di confettura di mandarino e far caramellare. Lasciar riposare, aggiungendo qualche foglia di basilico.
- In una padella, preparare una riduzione di vino bianco, zucchero e fettine di lime e lasciare sul fuoco per una decina di minuti. Pulire gli asparagi, unirli alla riduzione e far cuocere per cinque minuti circa.
- Comporre il piatto creando un nido con gli asparagi (aiutandosi con un coppapasta) e inserendo all’interno le listarelle di pollo, le mandorle e gli anacardi restanti. Guarnire con qualche fogliolina di basilico.
Questo piatto è un misto di natura, tradizione e infinita bontà. Amo l’agrodolce del mandarino e del lime, quegli asparagi che avvolgono delicatamente il palato e poi la frutta secca che ricorda il sapore dei biscotti salati.
E dopo questa meraviglia? La Tarte Tatin Bonne Maman®: un dessert delicato e antico insieme, una novità sugli scaffali da gustare godendosi la bellezza di un francobollo tutto francese (rubato alla collezione di mio papà, ndr). Non vi sembra di essere in Francia? In quella boulangerie nella piazza della chiesa, di domenica mattina: l’unica panetteria aperta che sforna pane di domenica, e poi le campane, i due anziani seduti sulla panchina a parlare. Una tarte tatin che sa di caramello, di passeggiate in paese, di ricordi rossi e bianchi.
E io mi sento così: piccola a leggere “I Viaggi di Gulliver”, grande a preparare ricette usando barattoli dai tappi rossi e bianchi. Mi concentro sui momenti antichi e nuovi della vita. E penso che tutto questo sia pura magia…
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