Racconti di fine inverno: Ravioli di borragine, acciughe, cavoletti di Bruxelles

L’uomo diventerebbe folle di sogni se i fiori brillassero nel cielo e non ai suoi piedi.
[Grigore Vieru]

È un racconto di fine inverno, di quando ormai la neve ha lasciato spazio ai primi germogli, alle prime chiazze di verde tenero, a restie corolle, alle timide gemme, alle curiose primule che, anticipando la primavera, già spuntano sorridenti nel sottobosco e si offrono audaci al tiepido sole.

ravioli con borragine e cavoletti di bruxellesravioli con borragine e cavoletti di bruxelles

ravioli con borragine e cavoletti di bruxelles

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È un pensiero sulla magia della rinascita, della trasformazione, dell’eterno ritorno delle stagioni. Nell’antica Grecia aspettando la primavera si preparavano le Feste Afrodisie, dedicate ad Afrodite, la dea greca dell’Amore. Era la celebrazione dell’attesa, dell’euforia (dall’etimologia portare bene, abbondanza, fertilità), della lampadoforia (portare fiaccole, luce), dell’entusiasmo, dell’allegria scatenata come simbolo del rinnovamento e della nuova energia nel principio dell’attesa.

Allora, proprio pensando a questo concetto, creiamo un piatto a base di ravioli di borragine (pianta simbolo del coraggio, della forza, del cuore) con un condimento a base di cavoletti di Bruxelles e pasta di acciughe – la cui preparazione risale alla notte dei tempi con il pesce ridotto sotto sale, come cibo per i naviganti, per i loro lunghi periodi di navigazione nell’attesa del loro ritorno a terra.

Un inno all’attesa, tra timidi fiori di terra e umili viaggi per mare…

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E bastava la letizia di un fiore a riportarci alla ragione.
[Alda Merini]

RAVIOLI ALLA BORRAGINE CON ACCIUGHE E CAVOLETTI DI BRUXELLES 

Voglia di primavera con i primi fiori dei campi: li raccolgo nei sentieri vicino a casa, dove non passa nessuno e sono certa della loro potenza di meraviglia. Mi assicuro siano quelli che prendo sempre per le mie ricette: margheritine e primuline.

Sono eduli, non hanno sapore in sé eppure quando li si assaggia si ha come l’impressione di entrare in contatto con le energie più profonde della terra. Sono gialli, sono delicati, sono irrinunciabili!

I ravioli di borragine sono tipicamente liguri (io compro sempre quelli del Pastificio Novella), ma riuscite a trovarli presso qualsiasi pastaio che si rispetti. In omaggio alla mia amata Liguria, li condisco con un bel po’ di pasta d’acciughe e cavoletti di Bruxelles. Un sapore davvero unico!

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