Era capitano di lungo corso, con tanto di spalline e una posizione di responsabilità, ma sembrava non fargli né caldo né freddo, come se avesse potuto abbandonare il suo posto mi qualsiasi momento per andare a vivere in una capanna su un’isola nei Caraibi, o in qualsiasi altro angolo sperduto del mondo.
[Björn Larsson, Il porto dei sogni incrociati]
Il mio cuore vibra
Di Atlantico di Nord di selvatico
Vibra di quel salmastro che senti sulla pelle e ti porta via i brutti pensieri
Vibra di limone di legno di ginepro
Vibra di vento che entra negli occhi e ti fa piangere ma non è pianto o forse lo è chi lo sa
Vibra di onde e di pelle di aringa che ti rimane sulle mani come un timbro indelebile
Il grande Nord è un grande amore
Che non ha bisogno di conferme
Solo di aringhe e baccalà
Maglioni e albe infuocate
Il grande Nord vibra e ti fa vibrare
Come un brontolio del mar Baltico
Come il profumo del caffè corretto di liquore alle erbe
È inspiegabile
È magia
E così tornerai in quei luoghi, e ti sentirai, proprio come in un viaggio immaginario, spostato in quelle sensazioni. E finalmente avrai capito come approdare in quella magnifica terra di mezzo, dove luoghi e stati d’animo si incontrano, dove il Nord accoglie il vivere hygge. E tu lì, a vivere di quella straordinaria poesia innevata e calda…
[Chiara Caprettini, Pane, burro e hygge]
Il Nord ti concede tutto: di provare freddo d’estate e caldo d’inverno, di assistere al sole a mezzanotte e di piangere di gioia al porto di Bergen; di contemplare le navi al porto di Rostock e sognare di possederne una e viaggiare per chissà dove chissà come; di fare colazione salata con aringhe e caffè, di perderti sulla Strada Atlantica e fermarti ovunque a mangiare Fish and Chips; di sentirti prima Sirenetta di Andersen e poi Vichingo e poi pellegrino sul cammino di Sant’Olav. Ti concede tutto, ben più di quanto hai mai immaginato. E anche ora, a migliaia di chilometri di distanza, mai mai davvero lontana dal Nord, mi sento di preparare un’aringa con cura e dedizione, marinarla per giorni e abbinarla a un gin creato da me con bergamotto, mango, coriandolo, timo e pino mugo. Il mio amato pino mugo dei boschi altoatesini incontra i profumi esotici, in pieno stile Nordfoodovestest: dove l’amore per la mia terra abbraccia la passione per l’estremo Nord, e poi viaggia per tutto il mondo, raccogliendo ingredienti sparsi come si fa con i mirtilli.
Ah sì, qui troverete anche tanti bei mirtilli!
ARINGA MARINATA ALLA NORDICA CON MASHED POTATOES
Ingredienti per 6 persone
Per l’aringa
- 650 g di aringa affumicata (sono circa 2 aringhe intere)
- 1 cipolla rossa (circa 120 g)
- 100 g di mirtilli
- 1 limone
- 2 cucchiaini di barbabietola in polvere
- 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
- 2 cucchiaini di pepe nero macinato
- 2 cucchiaini di di aglio orsino in polvere
- 60 ml di gin IL TUO GIN
- 3 cucchiai di salsa di soia
- 1 cucchiaio di sciroppo d’acero
Per le patate
- 600 g di patate
- qualche cucchiaio di panna acida
- 2 cucchiaini di pepe nero o affumicato
- aromi freschi (origano, menta, timo…)
- sale
- olio evo o burro ammorbidito q.b.
Preparazione
Quattro giorni prima…
- Pulite bene l’aringa: privatela delle lische e della pelle. Tagliatela a filetti e trasferiteli in un recipiente abbastanza alto, stretto e lungo.
- Preparate la marinata. Tagliate la cipolla e il limone a fettine sottili e trasferiteli in un recipiente insieme alla barbabietola, il coriandolo, il pepe, l’aglio orsino, la salsa di soia, lo sciroppo d’acero, i mirtilli e 30 ml di Gin. Mescolate bene tutto e assicuratevi che i filetti di aringa vengano tutti ben coperti dalla marinata. Coprite con pellicola trasparente facendola aderire bene alla preparazione e trasferite in frigorifero (coprite il tutto con un canovaccio).
Dopo due giorni…
- Togliete il recipiente dal frigo, mescolate bene tutti gli ingredienti e aggiungete gli altri 30 ml di Gin. Ritrasferite in frigorifero sempre coprendo con pellicola e canovaccio
Il giorno stesso
- Portate le patate a bollore e cuocetele fino a renderle belle morbide. Pelatele, trasferitele in una ciotola insieme alla panna, il pepe, gli aromi, olio o burro e giusto un pizzico di sale. Schiacciate il tutto con uno schiacciapatate o una forchetta fino a ottenere un composto omogeneo e compatto (sarà più consistente di un puré).
- Togliete l’aringa dal frigorifero e trasferitela su un piatto insieme a un po’ della sua marinata.
- Accompagnate il piatto con le patate, del pane nero e un bicchierino di Gin Hygge
In abbinamento
Ho scelto io il nome, l’etichetta, le botaniche (potete selezionarne un massimo di cinque) e la loro intensità (tranquilli, c’è un grafico che vi aiuta nella selezione)!
Ho creato il mio personalissimo gin, partendo da materie prime di altissime qualità selezionate dai migliori esperti! Vi consiglio questo sito, in primis per avvicinarvi al meraviglioso mondo dei gin e delle botaniche, e poi per sentirvi un po’ alchimisti, e osare gli abbinamenti migliori!
Il mio HYGGE GIN è molto nordico con tratti esotici: bergamotto, mango, coriandolo, timo e pino mugo. L’etichetta riprende la copertina del mio libro Pane, burro e hygge (Cartman Edizioni).
Per preparare il vostro gin cliccate qui