La creatività è l’intelligenza che si diverte.
[Albert Einstein]
Creare è fare, comporre, inventare, accostare, contrastare, ricercare, scegliere, dosare, valorizzare. In questa composizione con pane alle carote, crema fresca di capra e composta di Ramassin ho voluto anche bilanciare colori e sapori nell’equilibrio dei dosaggi, per valorizzare un prodotto.
Sulla fetta di pane aranciato per la presenza nell’impasto della carota, ho pensato di accostare formaggio di capra, uno dei primi alimenti arcaici comparsi nella storia dell’umanità, e una composta di Ramassin la cui storia è particolarmente interessante, a cui ho voluto assegnare un ruolo protagonista nella composizione.
Il Ramasin, o Ramassin, è una qualità tipica di susino diffusa soprattutto in territorio piemontese.
Detto anche Dalmassin, Darmas, Dramassin o Dalmassin tipico del monregalese, è conosciuta anche come Damaschina, in quanto importata dai Crociati del XII secolo in Europa dalla Siria la cui capitale è, appunto, Damasco. Secondo altre fonti, la pianta fu importata direttamente dagli arabi saraceni durante le loro invasioni nel IX-X secolo La coltivazione si adattò facilmente alle aree collinari del Piemonte meridionale e di alcune parti dell’entroterra ligure. Ai monaci benedettini del XIII secolo si deve inoltre l’avere installato alcune piantagioni nel Torinese e nel Chierese che nel XIX secolo furono ulteriormente selezionate fino alla produzione tipica denominata nel 1998 “prugna agroalimentare tradizionale delle Colline torinesi”, mentre nel Cuneese fu istituito un “Presidio Arca del Gusto di Slow Food del Ramassin della Valle Bronda, del Monviso e della Valle Po”.
La vita non consiste nel trovare te stesso. La vita consiste nel creare te stesso.
[George Bernard Shaw]
PANE ALLE CAROTE, RICOTTA DI CAPRA E COMPOSTA DI RAMASSIN. Piatto vegetariano
Di nuovo un pane, un pane meraviglioso. Ogni pane lo è: ogni pane ha in sé potenza creatrice e abissi di bellezza; ogni pane profuma del senso più bello e pulito della casa, sa di famiglia, sa di domenica mattina. Ogni pane è il nostro pane, dipinge riflessi di noi, appende al sole i nostri pensieri come panni al vento, e un po’ li fa oscillare, e un po’ li fa volare via. E così, grazie a quell’impastare, grazie all’attesa della lievitazione, grazie al nostro naso contro il forno per controllare che cresca bene e che venga bene, in quei gesti ci sono i nostri pensieri al sole, c’è il nostro amore per il fare e per il donare.
E quindi di nuovo un pane, un pane meraviglioso. Questa volta nell’impasto ho aggiunto delle carote e una speciale farina di mandorla di terra chiamata Cipero (Chufa è il nome spagnolo del Cyperus esculentus): i tubercoli sotterranei sono conosciuti fin dai tempi dell’ antichità egiziana, contengono una notevole quantità di fibre e sono utili per aiutare la digestione e disintossicare l’intestino [io l’ho acquistato su questo sito]. Potete sostituirlo con della farina di mandorle. Il sapore che regala al pane è delicatissimo…
Il mio pane meraviglioso questa volta viene servito con della ricotta di capra, noci del Piemonte di qualità eccellente e una composta di Ramassin deliziosa: solo frutta, solo esclusivamente tanta buonissima frutta!
E allora non è forse questo l’aperitivo o la merenda o la cena migliore del mondo?!
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