Es ist nie zu Spät.
La sa lunga l’anziano produttore che a sera inoltrata mi apre le porte della sua casa per farmi assaggiare due bicchieri del suo Riesling.
“Non è mai tardi per un buon bicchiere”.
Io che arrivo al tramonto negli splendidi dintorni della cittadina di BERNKASTEL-KUES, e lui, che certamente vive qui da una vita e fuori dalla sua casa ha solo botti, vecchie bottiglie in esposizione e un cartello enorme: HIER WEINPROBE.
Ho sperimentato lo stesso senso di immenso e inebriante sopraffazione di paesaggi e vigneti nello Champagne, e qui, nella MOSELLA, in una delle regioni vitivinicole più a nord del mondo, la natura si personifica e hai la sensazione che tutto quel verde immenso sia nascosto all’interno di un calice da godersi piano piano.
Scelgo Bernkastel-Kues, una gemma, qui dove si trova il Doktor, uno dei vitigni più cari del mondo, chiamato così per le sue presunte doti miracolose risalenti al Medioevo. Qui, dove attraversi il fiume e Niccolò Cusano – il famoso cardinale, teologo e astronomo tedesco nato proprio qui a Kues nel 1401 – osserva e soprassiede.
Qui, dove angoli ricordano incredibilmente l’Alsazia, poi ti sposti nella piazza centrale e ti sembra di essere a Bressanone e chissà, forse non a caso, un bar si chiama proprio così. Qui, dalle case storte e le case con tralicci, dove ogni dove è tappezzato di degustazioni, cantine, cantine, degustazioni. Oltre che di pasticcerie storiche che preparano torte del tipo Foresta Nera, ma ancora più alte, ancora più farcite, ancora più… non so, direi pazzesche, ma anche lo strudel di mele che non faccio in tempo ad assaggiare dev’essere davvero straordinario.
E ora è tarda mattina: acquisto un calice di vetro all’Ufficio di Turismo e dato il pochissimo tempo a disposizione, mi organizzo il mio personale wine tour tra negozi, piccole aziende, il Museo del Vino (nei locali a volta sotto il St. Nikolaus Hospital sono visibili ben 160 vini della regione) e qualche altro piccolo produttore del genere di quello incontrato la sera precedente.
Riesling diversissimi gli uni dagli altri, forse il colore sembra uniformare un terroir che però al suo interno presenta infinite sfumature. Però quel verde, quel verde conosciuto ieri sera al tramonto e incontrato di nuovo questa mattina appena sveglia, è qui, in questo calice di Riesling del 2018 incredibilmente fruttato, e con un erbaceo elegante, non invadente.
La Mosella è tutta qui, una finis terrae eroica del vino, raffinata e goliardica, dove si inizia a festeggiare agli inizi di maggio a Schweich per terminare a fine settembre a Fell. Passando attraverso la famosa festa del vino che si tiene proprio qui, a Bernkastel, a fine agosto.
Non è mai tardi.
Per un vino, per darsi il tempo per scoprirlo assaggiarlo innamorarsene. E lasciarsi meravigliare. Come quando si visitano le cantine sotterranee (qui ce ne sono diverse lungo il fiume), e tu ti addentri piano piano in quel mistero: la temperatura cala lentamente e anche la luce si affievolisce sempre di più per poi lasciare spazio a quel buio denso come il vino più liquoroso del mondo. “KELLER” ovvero cantina: niente di meglio del tedesco per farci soffermare su un termine la cui radice significa proprio celare…
E chissà, forse proprio ciò che più si sforza di nascondersi, merita di essere scoperto…
Le zone
SARRE
RUWER
ALTA MOSELLA (OBERMOSEL)
MITTELMOSEL
BASSA MOSELLA (TERRASSENMOSEL)
La sapevano lunga i Romani, e prima ancora i Celti, che ben conoscevano le possibilità vinicole di questi luoghi, tanto da impiantare qui alcuni vitigni (similmente a quanto era accaduto lungo il Reno). Pensate, nell’Alta Mosella, e tra Cochem e Zell si coltiva ancora l’antico vitigno Klemprich (chiamato anche Elbling), delicato e perfetto vino da pasto…
Metà delle superfici vitate si trovano su rocce di 400 milioni di anni, gli scisti, che si sbriciolano molto facilmente, rilasciando così nutrimenti preziosissimi al suolo. Questa pietra inoltre trattiene il calore, importante per mitigare le prime notti fresche d’autunno.
Ma non solo. Esiste anche la roccia vulcanica Rhyolithe, che si trova solamente nel comune di Ürzig; nella Bassa Mosella (Untermosel o Terrassenmosel) si trova del gres calcareo, mentre nell’Alta Mosella (Obermosel) la situazione è del tutto differente, data l’antica presenza del mare che nel corso dei secoli ha rilasciato sedimenti di conchiglie, oltre che argillosi e sabbiosi, creando così delle falesie dolomitiche.
I vitigni
2000 anni di cultura vitivinicola, un’unica regione e infinite sfumature. Mineralità spesso spiccata, vini fruttati, alcolicità tendenzialmente ridotta e vitigni che hanno fatto la storia del vino nel mondo:
RIESLING. Occupa il 61% della superficie vitata. I suoi grappoli necessitano di una lunga maturazione e producono vini fini, vivaci ed eleganti; al naso e poi in bocca sentiamo mela, pera e sentori erbacei. Da assaggiare i riesling liquorosi, esito di lunga maturazione, che qui vengono serviti in accompagnamento al foie gras e al GIBIER
MÜLLER-THURGAU (o RIVANER). Esito di un incrocio tra Riesling e Madeleine Royale, è il secondo vitigno della Mosella. Si producono vini più dolci, dall’acidità meno pronunciata e con sentori di muschio al naso.
ELBLING. Vitigno caratteristico della regione, produce vini freschi, leggeri, perfetti in accompagnamento con pesce e frutti di mare.
PINOT BIANCO. Produce vini eleganti, consigliati in abbinamento con cucina regionale a base di asparagi, volantini, pesci e crostacei.
PINOT NERO. I vini rossi prodotti sono fruttati, eleganti e complessi. Soprattutto in Alta Mosella, la coltivazione è molto sviluppata (vengono prodotti interessanti rossi maturati in legno di quercia).
DORNFELDER. Incrocio tra Helfensteiner e Herodlrebe, è tipico tedesco e produce un vino molto tannico, ideale per piatti di carne strutturati.
ALTRI: Auxerrois, Pinot grigio, Kerner, Chardonnay, Sauvignon Blanc.
Terminologia:
b.A. bestimmten Anbaugebietes: vini a denominazione.
Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete, QBA vini di qualità con origine controllata. Le uve devono provenire dall’area di pertinenza del produttore-imbottigliatore. Si può arricchire il mosto con aggiunta di zucchero.
Qualitätswein mit Prädikat: vino di qualità con predicato (QMP), vale a dire prodotti secondo i criteri relativi ai vini di qualità superiore. Non possono essere aggiunti zuccheri per nessuna delle sue sei sottocategorie (Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Icewine, Trockenbeerenauslese).
KABINETT “vino da dispensa” (letteralmente “armadi in legno”). Prodotto da uve che hanno raggiunto la piena maturazione, contiene fino a 60 grammi per litro di zucchero residuo. È il più leggero dei vini nel gruppo Prädikatswein
SPÄTLESE vini ottenuti da grappoli particolarmente maturi (vendemmia tardiva).
AUSLESE vini prodotti esclusivamente con uve selezionate e raccolte tardivamente.
BEERENAUSLESE e TROCKENBEERENAUSLESE vini prodotti con uve attentamente selezionate ed appassite sulla pianta, intaccate dalla Botrytis Cinerea (muffa nobile). Sono vini dolci e molto costosi.
EISWEIN “vino di ghiaccio”. Sono prodotti con uve raccolte in condizioni di freddo molto elevato (almeno -8°C!) e pressate quando sono ancora congelate. Questo permette una elevata concentrazione degli zuccheri.
Non perdetevi città come Bernkastel Kues, Treviri, Leukbach, Kröv, Cochem, Klotten, Burg Eltz… Dove, tra le altre cose, potrete trovare e gustarvi tutti questi bei vini!
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