Immaginate una serata di primavera come quelle primavere di una volta: tiepide, che ci fanno pregustare le sere calde d’estate. Immaginate un luogo che da oltre 40 anni offre un sapiente mix di sport e tranquillità, immerso in un angolo verde così silenzioso e calmo che non sembra affatto di essere in centro città. E infine, immaginate una cena dedicata a un produttore giovane ed entusiasta, di una piccola azienda famigliare di Santo Stefano Belbo, che con innovazione e rispetto per la tradizione produce grandi vini.
Ci troviamo al RIVERSIDE, centro sportivo nato nel 1967 al confine tra Torino e Moncalieri, ai piedi della collina e a pochi metri dal Po: 8.000 mq di terreno per quattro campi da tennis in Play-It, una piscina e una palestra, e il ristorante/club-house RIVERFOOD.
Ieri sera ci metto piede per la prima volta: svolto dal trafficato Corso Moncalieri e mi ritrovo in un’oasi di pace. Quasi una terra di mezzo tra mare e montagna, di un verde verdissimo e di un azzurro profondo della piscina che è quasi pronta per la stagione estiva. Mi accolgono gli organizzatori di queste serate: Mario, Maurizio e Daniela. Innamorati del vino, la loro società MADAVIN (http://www.madavin.it/) nasce un’idea di amici e sommelier intenzionati a proporre una scelta di vini selezionati dalle più importanti zone vinicole italiane ed europee.
Passione, idee ed esperienza a filo conduttore delle loro iniziative. Come quella di ieri. Incontriamo MARCO CAPRA, giovane produttore di un’azienda di Santo Stefano Belbo. Passa un abisso dal bere semplicemente il vino al poter avere di fronte chi quel vino lo produce e può raccontartelo. E i momenti di incontro con i produttori sono i più belli. Mi presento (tralasciamo il fatto che una “Caprettini” stava stringendo la mano a un “Capra”. Il mondo è veg, sempre più;) ), Marco è produttore come ce ne sono pochi, ma per fortuna ce ne sono ancora: di quell’umiltà sincera e trascinante. Iniziamo a parlare della terra, del lavoro nei campi, della vigna.
Tra me e me penso che il latino “humilis” si riconnette al termine “humus” ovvero terra. Il radicamento alla terra, gli sforzi compiuti per estrarre il meglio da quella terra, i lavori sul vino e le fatiche non sempre ripagate trasferiscono all’uomo quell’umiltà spesso disarmante. Ecco che bere i vini di Marco è prima di tutto fare un viaggio nelle sue terre, nella sua storia iniziata nel 1999, quando prende in mano le redini dell’azienda, fondata nel 1945 dal suo bisnonno, Tommaso. Parlare dei vini è parlare di sé, e Marco lo fa subito quando ci racconta che due delle sue etichette, “Seitremenda” e “Testanvisca”, sono dedicate ai suoi due figli. E quei vini improvvisamente hanno già quel qualcosa in più. Hanno qualcosa da dire. I veri vini devono avere qualcosa da dire, sempre…
Entriamo nella sala del ristorante: il RiverFood ci accoglie in un ambiente elegante e informale, sembra di essere in barca. La sala è piena, il calore è quello buono e accogliente che si percepisce quando si condivide un buon vino. Iniziamo con degli Appetizer di benvenuto serviti con il Metodo Classico SEITREMENDA: Chardonnay e Pinot nero; crosta di pane e fiori bianchi al naso, molto minerale all’assaggio. Queste bollicine saltellano e si agitano come una bambina sull’altalena: la figlia di Marco ha ispirato questo vino fresco e vivace. Un ottimo inizio. Procediamo poi con Insalata Russa e Vitello Tonnato abbinati a OROROSA, il Langhe DOC Rosato. Antipasti deliziosi: tutto estremamente fedele alla tradizione piemontese. Poi sarà che amo il vitello tonnato, ma questo ha davvero una marcia in più. 100% Nebbiolo, “Ororosa” mi ricorda quei rosati spagnoli, quasi neri, intensi e complessi, che sprigionano confettura e viola.
Anche il primo non delude: Risotto alla salsiccia con riduzione di Barbera d’Asti, accompagnato dal Barbera d’Asti DOPPIAD. Questo vino è intenso, sincero, parla dritto al cuore. Condivido il tavolo con persone deliziose: parliamo di viaggi, lavori, ci raccontiamo e ci fermiamo di tanto in tanto per goderci al meglio i vini di Capra. Un po’ per scherzo ci diciamo di organizzare un pranzo in cantina: io sono già prenotata! Ultimiamo con uno Stracotto con patate al forno che si scioglie letteralmente in bocca, servito con il secondo vino dedicato questa volta al maschietto di Marco: si tratta del Nebbiolo TESTANVISCA, e l’etichetta riporta un omino sul trattore. Un vino pieno, sfrontato come dice il nome ma nel contempo fedele e spontaneo. Arriviamo al dolce, una Tiramisù maison che è la fine del mondo, servito con il BRICCO DELLE MERENDE, un Moscato d’Asti che è una poesia. Vino d’eccellenza, il Moscato, forse ancora troppo poco stimato e valorizzato. E invece una conclusione di cena così merita un applauso carico di entusiasmo e gratitudine.
Saluto con stima e simpatia Capra e mi prometto una visita in cantina (voglio provare il trattore sull’etichetta Testanvisca!); mi prometto ancora di tornare al RiverFood a respirare la quiete del fiume. E con Madavin stiliamo progetti e organizziamo presentazioni e serate. Concludo una serata con la consapevolezza di quanto l’entusiasmo e le idee producano sempre cose grandi e di livello: iniziare dalla terra per realizzare progetti alti, mantenendo l’umiltà da cui si è partiti e conquistando vette di eccellenza.
A molto presto, con nuove serate sospese tra vini, fiumi e delicati riflessi d’acqua…
Contatti
RiverSide – Corso Moncalieri 506/35, 10133 Torino – http://www.riverside506.it/
Azienda Agricola Marco Capra – Loc. Seirole 40, Santo Stefano Belbo 12058 Cuneo
http://www.marcocapravini.it/
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