I’m dreaming of a white Christmas
Just like the ones I used to know
Where the treetops glisten and children listen
To hear sleigh bells in the snow…
Il nome GALATEO deriva da Galeazzo Florimonte, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, che ispirò a monsignor Giovanni Della Casa l’idea per quel celebre saggio del viver civile, il Galateo overo de’ costumi, primo trattato specifico sull’argomento pubblicato nel 1558 e destinato a diventare un punto di riferimento imprescindibile per molti secoli a seguire. Il titolo dell’opera, infatti, corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: Galatheus, appunto.
Oggi però il classico Galateo, cui si è sostituita l’espressione bon ton, è contaminato da atteggiamenti molto più aperti, più spontanei, più facilmente modellabili con la sostanza del gruppo cui si riferisce. Il bon ton è dunque quel comportamento adatto alla propria personalità e in equilibrio con le persone con le quali si entra in relazione.
Le forzature diventano retoriche, fuorvianti, anacronistiche e quindi sconsigliabili. Molto meglio invece l’intelligenza individuale messa con creatività a disposizione del gruppo, meglio un tocco di fantasia, meglio slittare sulla dissonanza piuttosto che cadere nello scontato, nel noioso, nel già visto. Allora, all’insegna di un pizzico di imprevisto e di ironia, giochiamo con il ‘bon thon’ creando un simpatico calembour, al fine di ‘smontare’ quell’atteggiamento troppo costruito del classico bon ton e consegnarlo al sapore delicato e spiritoso di un buon bicchiere di spumante, capace quello, sì, di mettere d’accordo tutti.
MIONETTO SERGIO WHITE TIME
“Cuvée dal colore giallo paglierino delicato, profumo caratteristico che si mescola sapientemente a quello del miele e delle mele selvatiche. Sapore asciutto, gradevolmente amarognolo. Il giusto grado di acidità lo rende snello. Corposità moderata, perlage sottile e intenso”.
Eleganza, fascino, raffinatezza: tutto questo è il Mionetto Sergio White Time, spumante extra dry in una special edition pensata per celebrare i vent’anni della rinomata cuvée Sergio. Una confezione che riporta a paesaggi innevati fiabeschi e sospesi nell’immaginario, profumi freschi che richiamano piccoli fiori bianchi, miele e mele selvatiche. Semplicità e pregio insieme per una cuvée perfetta tanto per l’aperitivo (magari anche per creare originali cocktail natalizi. Provatelo per esempio con Vermuth Bianco e Arancia oppure Grand Marnier, Vodka…) o in abbinamenti a primi piatti come zuppe, risotti o – come in questo caso – piatti di pesce.
In ogni caso, il Sergio White Edition sprigiona il suo massimo potenziale servito con ghiaccio o comunque molto freddo (la temperatura consigliata è tra i 6° e gli 8°). Mi piace molto il contrasto che si viene a creare con un piatto caldo, a sua volta estremamente elegante eppure dagli ingredienti semplici. Basta quell’attenzione in più, quel senso della ricerca e della cura, e il resto viene da sé. In fondo, è sempre una questione di “Bon Thon”: prendersi sul serio, ma con scherzo e originalità!
LINGUINE ALL’ARANCIA CON VENTRESCA DI TONNO E MAIS BIANCO TOSTATO AL TIMO
Ingredienti per 4 persone
250 g di linguine all’arancia; 150 g di ventresca di tonno; 2 spicchio d’aglio; peperoncino in polvere; 2 cucchiai di farina di mais bianca; timo e rosmarino; 1/2 carota; olio evo, sale e pepe q.b.
Preparazione
- In una padella fate insaporire l’aglio in due cucchiai di extravergine, un pizzico di sale, pepe e un cucchiaino di peperoncino. Aggiungete la ventresca, insaporitela qualche minuto spezzettandola leggermente. Spegnete, togliete l’aglio e tenete da parte.
- In un pentolino, tostate per un minuto il mais bianco con il timo e il rosmarino.
- Cuocete le linguine in abbondante acqua bollente salata, scolatele al dente, unitele al condimento con la ventresca e finite la cottura aggiungendo mezzo mestolo di acqua di cottura.
- Servite le linguine con una spolverata di mais tostato, la carota grattugiata e un filo di extravergine.
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