MAESTRI DEL GUSTO ed eccellenze: il BIRRIFICIO CASTAGNERO

La birra ha un buon sapore in gola, freddo e amaro, ed i tre ragazzi e la birra e la gratuità della situazione mi fanno sentire bene e ridere sempre. Rido, e il mio rossetto lascia una macchia rossa come una falce di luna insanguinata sulla parte superiore della lattina di birra.
[Sylvia Plath]

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Eccoci alla tappa conclusiva di un piccolo grande viaggio iniziato con un bicchiere di vino e terminato in un calice di birra. Il progetto “Mani dei Maestri” dei Maestri del Gusto di Torino e provincia e i loro prodotti tipici (Il progetto Maestri dei Gusto di Torino e provincia nasce nel 2002 per volere della Camera di commercio di Torino per selezionare e promuovere le eccellenze enogastronomiche torinesi. La rete si è allargata nel tempo e vede tutti i Maestri impegnati a perseguire una cultura del cibo “buono, pulito e giusto” secondo la filosofia di Slow Food. Per saperne di più, consultate il sito e la pagina Facebook) mi ha condotto prima  a Cinzano a bere la Freisa dell’Azienda Vitivinicola Rossotto, poi a Torino ad assaggiare prima il gelato Pompelmo rosa e Campari di Ottimo, e poi la Fontina d’alpeggio di Borgiattino. Per poi arrivare qui, a Rosta: siamo a pochi chilometri da Torino, precisamente su un tratto della Via Francigena. Non a caso, incontro un pellegrino proveniente da Roma, in cammino da due mesi e diretto a Santiago de Compostela. “Qui ne passano tantissimi al giorno” mi spiega Monica, piccolina ma piena di energie, è lei che mi apre le porte del loro mondo.

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Il BIRRIFICIO CASTAGNERO nasce nel 2013 come azienda agricola, e in tre anni fa passi da gigante. A soli sei mesi dall’apertura, la Confederazione Italiana Agricoltori li sceglie per rappresentarli al Salone del Gusto di Torino. Il segreto delle piccole aziende è iniziare compiendo piccoli passi: loro hanno iniziato così, producendo orzo e frumento, e utilizzando due bollitori e un fermentatore.  Nato su desiderio del papà di Monica ed Elena, sono le due sorelle – insieme a Mattia, fidanzato di Monica – ad occuparsi dell’azienda (non è che quei “tre ragazzi” di cui parlava la Plath erano proprio loro? ^_^).

Basta un attimo per capire che queste due ragazze fanno tantissime cose: dalle feste a tema organizzate qui nel loro birrificio (come quella Vintage di quest’anno), a corsi di cucina al piano superiore, ai catering nei matrimoni con le loro roulotte personalizzate. Ma, soprattutto, le birre. Tutto con entusiasmo, senza lamentarsi ma al contrario vivendo come “naturali” i ritmi di lavoro dalle 5 del mattino alle 8 passate di sera. Non è che quando si ama il proprio lavoro si sente di meno la fatica?

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Monica mi illustra le birre. Illustrare è la parola giusta, dato che è proprio lei, con un passato di studio nel design, ad occuparsi delle etichette che – personalmente – adoro. Perché sono colorate e spumeggianti, come loro. Diverse qualità accomunate dalle stesse caratteristiche: non filtrate / non pastorizzate / rifermentate in bottiglia / prodotte con malti italiani e, per le birre speciali, con frutta della loro azienda.

Quattro per la linea base, identificate da numeri che ricordano date di nascita o amici di famiglia. “No, non sono i gradi” mi sorride Monica “anche perché quella scura, La Ramata 52, sarebbe un super alcolico!”: La Bionda 27, La Ramata 52, La Rossa 18, La Bianca 19.

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Le Birre speciali – e le etichette parlano da sé – fanno viaggiare e sognare insieme: la Hip Hip-Apà è una bionda prodotta con luppoli americani, mentre la Wey-Tipa! profuma di agrumi e frutta tropicale grazie all’utilizzo di luppoli giapponesi. Ma non finisce qui: la Castagnero utilizza castagne, e all’assaggio ritroviamo sentori di miele di castagno e malti caramellati. La Nera 29, la birra di Monica, 29 come i suoi (e i miei) anni. E quindi sarebbe anche un po’ la mia birra, scura con sentori di malti torrefatti e cioccolato. Per concludere poi con una Birra alla canapa, in cui si utilizzano infiorescenze e semi di canapa sativa certificata, e la Birra di Natale, sempre diversa e che quest’anno sarà con miele di mandarino di Sicilia Presidio Slow Food.

On the road le loro birre, on the road queste ragazze. Le loro birre viaggiano con loro insieme ai loro truck e a una cucina rigorosamente homemade, per catering, matrimoni, fiere. Ma non solo. Elena mi mostra il suo piccolo grande regno: una cucina professionale dove organizza corsi di cucina, dalle preparazioni base a piatti più evoluti. Come il sushi, che ha imparato a preparare quest’estate durante un viaggio in Giappone. Da provare!

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Qui tutto è estremamente casalingo e appassionato, e la percezione tangibile è proprio quella che le cose fatte in casa, e fatte bene, hanno una marcia in più. Procedere con passi lenti ma decisi, responsabili ma fiduciosi; coltivare ogni giorno un’idea diversa, vederla concretizzata con fatica ma grande soddisfazione; lavorare insieme per un obiettivo comune, prendere il lavoro con serietà ma al contempo estrema leggerezza ed energia.

Andate a trovare Monica ed Elena e perdetevi nei misteri della birra: che sono oscuri se nessuno te li spiega, ma una volta raccontati diventano semplici e avvicinabili. E allora anche tu, accanto a loro, ti senti un po’ mastro birraio, affascinato da questo semplice mondo del malto d’orzo, del luppolo e del lievito che, “come per magia” e con tanto lavoro, si trasformano nel nettare degli dei.

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CONTATTI

“BEVI SANO. BEVI BIRRA ARTIGIANALE AGRICOLA”. Il BIRRIFICIO CASTAGNERO vi aspetta a Rosta, Strada Antica di Alpignano 26. Cercateli su internet, e seguiteli su Facebook e Twitter.

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