Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono.
[William Blake]
La tradizione Walser resta a tutt’oggi avvolta da un alone misterioso, con qualche nota leggendaria. Il termine Walser deriva dalla contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese, e connota l’insediamento di una popolazione di origine germanica nelle regioni alpine intorno al massiccio del Monte Rosa. Definiscono la loro parlata Titsch, termine imparentato con il tedesco Deutsch e anche con la stessa parola italiana “tedesco”.
“Dove sono case di legno e capelli biondi, lì si parla tedesco”, dice un proverbio germanico che connota da un lato i tratti principali delle abitazioni, interamente costruite in legno scuro, e dall’altro le caratteristiche fisiognomiche di questa popolazione.
Il più antico documento scritto che attesta la presenza di questo insediamento risale al 1253 e riguarda la colonia di Bosco Gurin, nel Canton Ticino, la Val Formazza, in Valsesia, fin quasi al Lago d’Orta. Oltre a diversi piatti tipici a base molto essenziale e povera, uno dei simboli della cucina walser è una specie di pane schiacciato (miljntscha), che deriva da un’antica usanza di cottura su piastre di ferro messe direttamente sul fuoco, le miasse, del Canavese, della Valsesia e della Val Vigezzo. Inoltre è giunto fino a noi un pane basso, integrale, il Walserbrot, che ancora oggi è facile trovare in area ossolana nei borghi Walser, a base di segale, grano saraceno, frumento, lievito madre, patate e miele, materie prime di tradizione contadina.
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole
[Antonia Pozzi]
Un’immersione nella montagna e nelle leggende, nel legno che ti chiede caldo d’inverno e porta il fresco d’estate; nei gusti e nelle chicche di un territorio che ogni giorno è da scoprire un po’ di più. Lo facciamo allora insieme a BOTTEGA ALPINA, un vero e proprio omaggio all’eccellenza enogastronomica del Verbano-Cusio-Ossola, ma non solo: questo nuovissimo negozio on line di meraviglie ha l’obiettivo di farci conoscere il meglio del meglio dei prodotti di montagna, dalle conserve al pane del fornaio, dalla pasta preparata con acqua sorgiva ai salumi più ricercati, senza dimenticare etichette d’eccellenza tra vini, birre e liquori.
Ecco che in questo modo possiamo goderci la bellezza di un viaggio da fermi, curiosando in uno scaffale di vere primizie in continuo aggiornamento: il Pane Ossolano arriva dal forno artigianale di Crodo, i formaggi dalla Valle Vigezzo o Val Formazza, le conserve da Verbania o l’extravergine da Pinerolo. Una vera e propria bottega on line dove il bello risiede anche nella scoperta culturale dietro ogni prodotto: scegliere la Brisaula della Valdossola significa – prima di tutto – entrare negli usi e costumi di una terra straordinaria.
E allora, perché non preparare dei crostoni di montagna, adoperando solo ed esclusivamente prodotti acquistabili nella Bottega?
Dedichiamo il primo al MONDO WALSER, partendo proprio dal pane del fornaio di Crodo! Il secondo più in generale alla zona del VERBANO-CUSIO-OSSOLA, tra laghi, cime mozzafiato e silenziosi sentieri di montagna…


PRIMO CROSTONE: PANE WALSER, MIELE MILLEFIORI E BLU DELLA VAL FORMAZZA
Ingredienti per 4 crostoni
- 300 g di pane nero ossolano
- 1 cucchiaio e 1/2 abbondante di miele millefiori della Valdossola
- 120 g di Toma Blu della Val Formazza
- frutta secca: noci, nocciole, anacardi non salate
- olio evo e pepe macinato q.b.
- fiori eduli
Preparazione
- Tagliate 4 fette di pane ossolana. Versate sopra ognuna un filo di extravergine.
- In una ciotolina mescolate la frutta secca sbriciolata grossolanamente con il miele e un pizzico di pepe.
- Stendete il miele alla frutta secca sopra ogni fetta.
- Coprite infinte con la toma ridotta a pezzetti e i fiori eduli.


SECONDO CROSTONE: PANE ALL’AGLIO, CHUTNEY DI PERA E CIPOLLA, MORTADELLA OSSOLANA
Dosi per una pagnotta
- 400 g di farina integrale
- 100 g di farina manitoba
- 2 bustine di lievito istantaneo
- 1 cucchiaio di aglio in polvere
- 3 cucchiai di olio evo
- 1 cucchiaino di miele millefiori della Valdossola
- acqua q.b.
- un pizzico di sale
- 30 g di erbe aromatiche tagliuzzate
Ingredienti per 4 crostoni
- 4 fette spesse di pane
- 4 cucchiai di chutney pera e cipolla
- 120 g circa di mortadella ossolana
- olio evo q.b.
- qualche pera selvatica
- fiori eduli
Preparazione
- Per la pagnotta: unite tutti gli ingredienti in un recipiente (il sale in ultimo). Per la quantità precisa di acqua, regolatevi durante l’impasto. Mescolate con cura, impastate una decina di minuti e date al pane la forma che più desiderate, incidete qualche taglio sulla superficie, decorate con i semi di lino e un filo d’olio e lasciate riposare una mezz’ora. Infornate il pane a 180° per 40 minuti insieme a una tazza resistente al calore piena d’acqua.
- Tagliate quattro fette di pane piuttosto spesse (aspettate che si sia raffreddato). Versate sopra ognuna un filo di extravergine.
- Tagliate qualche fetta di mortadella e disponetele sopra ogni crostone, anche leggermente sbriciolate.
- Decorate con qualche fettina sottile di pera e i fiori eduli.

MUNALÒSS | CANTINE GARRONE
Ci troviamo nella parte più a nord dell’Alto Piemonte, esattamente a Oira di Crevoladossola, un piccolo borgo immerso nel verde delle Alpi, sempre esposto al sole.
Qui si coltiva perlopiù il Nebbiolo o meglio il Prünent, un clone antico del nobile vitigno piemontese.
Nebbiolo, Croatina e Barbera per un rosso brillante e molto versatile: un bel rubino brillante; frutti del sottobosco e rosa al naso, liquirizia e leggere note aromatiche… In bocca una grande freschezza, ideale con piatti informali ma preparati con ingredienti già piuttosto strutturati.
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