Viaggiare è come innamorarsi: il mondo si fa nuovo…
[Jan Myrdal]
Madeira.
Secondo la leggenda l’arcipelago faceva parte del mitico regno di Atlantide. Già conosciuto dai Fenici, secondo la tradizione, l’arcipelago fu riscoperto nel 1419 e alll’epoca era disabitato e coperto da fitte foreste; da qui il nome Ilha da Madeira (isola del legno). In pieno Oceano Atlantico, a circa un’ora di volo da Lisbona, Madeira è la terra del celebre vino liquoroso prodotto proprio nell’arcipelago portoghese (del vinho Madeira esistono diverse tipologie a seconda del grado zuccherino, dal più dolce Malmsey al più secco Sercial).
I piatti sono portoghesi con contaminazioni isolane, dal pesce ai frutti esotici. Io ho scelto un piatto molto semplice di Sopa de legumes con il classico uovo e insaporita con qualche goccio del piccantissimo Piri-piri.
Sicilia.
Tra i miti e le leggende che hanno influenzato la cultura e le tradizioni siciliane, troviamo il leggendario ciclope Polifemo. La nascita di questo mito si collega probabilmente al vulcano Etna che, con il suo grande cratere, ricorda l’unico occhio che possiede il gigante al centro della fronte.
I Ciclopi siciliani vengono descritti da Omero come grandi giganti con un solo occhio; abitano in Sicilia e nelle isole Eolie in caverne sotterranee. I miti evocano le energie della terra, portano alla luce le nostre storie, le leggende, i misteri.
Questa varietà rara ha la particolarità di essere molto produttiva un anno sì e uno no. Da qui, il nome “Auannu” per questo olio d’annata unico…
Anche l’olio lo fa, lui che sussurra con umiltà e potenza insieme tutti i nostri più antichi tesori. Ecco che in questo piatto troviamo Auannu, un extravergine siciliano Monocultivar Murtiddara prodotto da Le Sette Aje, un’azienda di Santa Margherita di Belice in provincia di Agrigento. Un tocco unico, quello di Auannu, che sembra essere in grado di prendere un pezzo di eterno e fissarlo. Rendendo quel piatto e quell’esperienza indimenticabili…
Sardegna.
L’origine della civiltà nuragica, sviluppatasi in Sardegna tra la tarda età del bronzo e l’età del ferro (1500-500 a.C.), è avvolta nel mistero e nel mito. Secondo alcuni studiosi, le popolazioni nuragiche coincidono con i Shardana, uno dei “Popoli del mare” menzionati nei documenti egiziani tra il XVI e il XIII sec. a. C. Di loro si sa che era un popolo molto aggressivo in azione sul Mediterraneo con navi da guerra.
La ricetta è sempre la stessa: quella della nonna.
Su guttiau è l’originale: il tradizionale “carasau“ dei pastori, adattato alle necessità e ai gusti dei nostri tempi
Popoli del mare e pastori, viaggiatori e lavoratori, uomini del mare e uomini della terra. Su Guttiau ci regala il meglio della Sardegna, tra gnocchetti, sfogliatine e pasta brundu trafilata al bronzo.
Il marchio è presente sul mercato dal 1992, per primo ha saputo interpretare l’antica ricetta derivata dal Carasau – tipico pane sardo – nella versione fritta e salata denominata appunto Su Guttiau (gocciolato). Ho scelto proprio il loro speciale Carasau per una lasagnetta di viaggio davvero speciale!
LASAGNETTE DI PANE CARASAU CON SOPA DE LEGUMES E UOVO ALLA SALVIA
Pensiamo allora di mettere a tavola i Fenici, i Ciclopi e i Shardana e preparare un piatto che li metta d’accordo, onde evitare battaglie navali o malvagie scorribande fra le tre Isole…
Buone lasagnette delle tre isole a tutti!
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