Tutto questo è andato oltre la poesia, oltre la suggestione. Ha permesso al mio immaginario di scendere nella realtà, e ha concesso al mio reale di farsi un po’ etereo…
Finestre aperte sulla campagna. Come i colori. Come le lanterne accese la sera o i fiori gialli dei fichi d’India. Cortili su cortili, cortili affacciati su valli e colline, anche le terrazze si affacciano sui cortili, e anche sugli stagni dove al mattino le rane ci preparano il buongiorno.
Finestre aperte sulla campagna, e poi succede che la luce resti trattenuta nelle pietre, e le pietre così sono calde, caldissime, come illuminate dal calore, come abbracciate dal sole. Le finestre si affacciano su colline di meraviglia, quelle colline sono una fianco all’altra come le candele sulle tovaglie la sera. Le candele la sera vengono disposte una accanto all’altra, con estrema eleganza, ma anche con rigore e con semplicità.
Qui si respirano profumi mai vissuti…
Non avevo mai sperimentato la gioia di assistere a delle immagini che diventano realtà, mai vissuto la meraviglia di sfogliare un catalogo e poi vedere quel catalogo “dal vivo”, vedere le cose prendere forma, come l’argilla che si trasforma in un vaso bellissimo. E così il mio pensiero, affacciato sui primi arancioni dell’autunno, torna ai biondi dell’estate, alle lanterne della sera, ai pomodori ramati e imperfetti dell’orto, alle erbe selvatiche e alle rane dello stagno. Il mio pensiero torna ai due giorni di questo luglio passato in cui, con l’entusiasmo di entrare in una giostra, ho potuto partecipare allo shooting del nuovo catalogo di Tessitura Toscana Telerie. Ci avete mai pensato? Come si scattano le foto di una tovaglia su un prato, dove nasce l’idea, perché su un prato e non su una panchina? Che cosa succede se nel bel mezzo di uno shooting, inizia a piovere? E se il mood del book prevede anche la presenza di improvvisa di oche e scene di campagna?
Non mi ero mai chiesta che cosa ci fosse dietro un bel catalogo di tessuti, ma confesso che conoscere ormai da mesi il mondo di Tessitura Toscana Telerie mi ha aperto lo sguardo al mondo dell’eleganza, della tradizione, della bellezza fatta a forma di canovacci, tovaglie che sembrano sogni, mezzeri. E così anche io, per la prima volta, ho assistito con meraviglia e grande curiosità alla nascita del moodbook di un’azienda di riferimento del décor italiano.
Il moodbook di un’azienda di riferimento del décor italiano…
Si chiama moodbook non per altro: perché quel catalogo deve proprio rispecchiare l’animo di quegli articoli, lo spirito che guida i dirigenti, la visione della tradizione e dell’innovazione, la ricerca dell’eleganza e dei dettagli, della poesia e nello stesso tempo dell’utilità e della concretezza. Tessitura Toscana Telerie è così: dal 1947 trasforma il concetto di eccellenza in un qualcosa di concreto, tangibile, che sia una tovaglia con decoro floreale o un “asciughino” con pinguini o conigli.
Penso che alla fine l’azienda traduca molto bene il mistero della fantasia e della creatività unito a quella grana così fine e impercettibile della realtà. Fare tessuti significa tradurre l’impalpabile in qualcosa di tangibile, significa prendere quel velo di fantasia e di mistero e stenderlo nel quotidiano, con tatto, con leggerezza. I loro tessuti svelano con originalità e finezza tutto ciò che si può immaginare: zucche che volano sopra le città, renne con le sciarpe, cani con la pipa, funghi e coralli, tazze e carretti, fiori grassottelli come frutta matura, frutta matura bella e vivace come un tramonto in Toscana.
Sì, proprio in Toscana, dove Tessitura Toscana Telerie ha realizzato gli scatti del suo nuovo Moodbook Autunno-Inverno 2018-2019.
In una Toscana che non ti aspetti, raffinata come i titolari dell’azienda, eppure incredibilmente autentica, di una semplicità struggente, di quella poesia che… Sapete quando il vento solleva leggermente i bordi della tovaglia? O la piccola pietra appena lanciata nello stagno lascia quei cerchi così perfetti e imperfetti insieme? La poesia della natura selvaggia ma contenuta, quella dei piccoli porcellini di Cinta Senese e delle oche libere nella corte, quella delle scale in salita che portano a camere dai letti a baldacchino e dalle madie in legno antico. La TENUTA DI SPANNOCCHIA a Chiusdino (SI) è tutto questo: un relais di una volta, dove il paesaggio struggente e delicato della montagnola senese fa capolinea con silenzio e raffinatezza. Qui quando arrivi hai proprio la sensazione che ti stia aspettando…
Così è stato per me: io e il mio desiderio di conoscere i titolari di una grande azienda in azione. Ed è stata poesia pura: vederli sul campo, e poi entrare in una specie di granaio adibito a magazzino pieno di bicchieri, asciugamani accatastati, un bel ferro da stiro costantemente in azione; fotografi, calici in vetro, lanterne sempre pronte ad accogliere calde candele. Ho osservato tutto così, come sorpresa.
Avete presente la luna di Georges Méliès? Che osserva attenta e curiosa con il suo binocolo? Ecco, il mio è stato un bellissimo viaggio lunare. Perché quando sfogliamo un catalogo, quando il nostro occhio cade sull’immagine di un bellissimo letto in mezzo a un giardino, o a quella tavola illuminata in un cortile sul far del tramonto, la nostra suggestione e il nostro bisogno di poesia non si chiedono dell’origine di quella foto, ma volano insieme a quella foto.
Eppure vi assicuro, che aver visto uscire quel letto di ferro portato a fatica da otto braccia, aver visto prima un cortile vuoto e poi aver visto lo stesso cortile poco dopo trasformato in uno splendido set di tavola ed eleganza; aver sperato insieme al resto della squadra che le nuvole grigie non si trasformassero in pioggia, e poi andare su e giù insieme a loro e, perfino, aver realizzato due ricette con i loro canovacci… Ecco, tutto questo è andato oltre alla poesia, oltre alla suggestione. Ha permesso al mio immaginario di scendere nella realtà, e ha concesso al mio reale di farsi un po’ etereo.
Sono stata sulla luna forse, o forse mi sono trovata “semplicemente” in un’affascinante tenuta toscana – quella Toscana che piace a me, selvaggia e poetica – ad assistere alla nascita di una piccola grande creatura.
Parliamo attraverso ciò che creiamo, noi siamo ciò che creiamo, quel prodotto ci rispecchia, riflette la nostra visione del mondo, il nostro senso di appartenenza, i nostri bisogni e perché no le nostre volontà. E in questo moodbook io leggo tutto questo: un sapore classico e senza tempo, un bisogno di far volare le zucche e nello stesso di raccontare persone sedute a un tavolo nella condivisione di una cena. Leggo la serietà di una famiglia che rappresenta un pezzo di storia italiana e insieme il divertimento di coinvolgere negli scatti anche gli animali liberi nel cortile.
E poi “leggo” tra le parole non dette delle fotografie straordinarie, mi perdo nei versi dei loro dettagli, nelle metafore di ciò che solleticano ai nostri ricordi, negli effetti di iperbole che regalano ai nostri desideri. E alla fine di tutto ciò, prendo in mano quel tessuto che è stato ideato, poi realizzato, poi immerso nella natura e fotografato. Sembra quasi che abbia la parola quel tessuto, e certamente ce l’ha: racconta quanto creare significhi prendere l’invisibile e renderlo tangibile, trasmetterlo alle generazioni, portarlo su un tavolo e adoperarlo come set per una merenda. E il tessuto si trasforma in un abbraccio visivo da condividere, tra renne con gilet a righe, elefanti e fenicotteri, fiori e verdure trompe l’oeil.
La realtà trasformatasi dall’immaginario esce fuori e sale, forse proprio a toccare la luna…
Il Décor di Tessitura Toscana Telerie
Biancheria, elementi per la tavola, canovacci, mezzeri, cuscini… La scelta di Tessitura Toscana Telerie è veramente molto ampia, sempre però interpretata tenendo in considerazione il fil rouge dalla qualità e dell’interpretazione sempre nuova e suggestiva della tradizione. Io e il mio blog amiamo particolarmente i loro canovacci, tanto gli stampati quanto gli jacquard: Coquelicots, Plein Air, Best Friends, Dolce Vita, Circus, Vegan, Papillon, Pizzicheria Italiana sono solo alcuni dei nomi scelti per i loro soggetti. E vi consiglio proprio di partire da questi nomi, per entrare in pieno nella loro filosofia e nel loro pensiero leggero e delicato.
La storia di questa azienda è tutta raccontata in questo mio post.
Continuate a seguire il blog, perché la prossima settimana vi racconterò che cosa ho cucinato in Toscana, in mezzo ai modelli di “asciughini” da me preferiti e con i prodotti locali della Tenuta Spannocchia.
Dove
Lo shooting è stato realizzato presso la Tenuta Spannocchia a Chiusdino (SI)
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