San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla…
[X Agosto, G. Pascoli]
Siamo destinati a compiere cose grandi, anzi, cose Alte.
L’altro giorno mi sono emozionata quando al casello dell’autostrada l’addetto stava leggendo un libro di Pirandello. Ho visto con la coda dell’occhio, forse era Dieci personaggi in cerca d’autore. Mi sono emozionata: ci sono autori senza tempo, scritture senza tempo, parole in grado di attraversare tempi e generazioni e arrivare comunque dritte al cuore.
Siamo destinati a fare qualcosa che duri per sempre.
Io ci credo, e ci credo sempre di più: penso dal più profondo che ognuno di noi sia stato pensato per lasciare al mondo un piccolo e quindi grande frammento di eterno.
Siamo mortali nel tempo che ci è concesso di vivere, ma siamo immortali nel tempo che è stato destinato per tutti noi.
Siamo destinati a compiere cose grandi, anzi, cose Alte.
Quando Pascoli ha scritto X Agosto probabilmente ha trasferito il suo dolore compresso in quei versi, ma ora, ora che cosa abbiamo noi tra le mani: un miracolo di parole e di pensieri.
Possiamo anzi dobbiamo trasformare il nostro vivere in qualcosa che possa durare nel tempo, perché se tutto si fermasse qui, se tutto fosse destinato al qui e ora, nessuna stella cadente ci farebbe il grande onore di brillare per noi anche a distanza di anni luce.
E allora per questo dieci agosto mi auguro e ci auguro questo: di riuscire sempre a trasformare il nostro sentire in qualcosa di diverso, di più immortale, gioia o dolore che sia.
In cuor mio, nel profondo del cuore, penso che trasformare il mortale in immortale sia sempre una bel modo per manifestare la propria gratitudine…
LE POLPETTE DELLE STELLE CADENTI con orata, cime di rapa e briciole d’oro
Ingredienti per circa 8 polpette
- 120 g di filetto di orata sott’olio
- 1 patata e mezza bollita
- 1 cucchiaio di panna fresca
- 2 cucchiai di pangrattato (+ pangrattato q.b. per impanarle)
- la scorza di mezzo limone grattugiata
- 1 rametto di rosmarino tritato
- qualche fogliolina di aneto
- 1 goccio di gin
- sale e pepe q.b.
Per i pomodorini confit
- 5-6 pomodorini
- 1 cucchiaio di aceto balsamico
- 1 cucchiaio di zucchero di canna grezzo
- 1 spicchio d’aglio sminuzzato
- 3 cucchiai di olio evo
- 1 cucchiaino di erbe aromatiche
- la scorza di mezzo limone
Per la salsa di cime di rapa
- 150 g di cime di rapa (in alternativa spinaci o cavolo cappuccio)
- 1 spicchio d’aglio
- 2 cucchiaini di pasta d’acciughe
- 1/2 cucchiaino di peperoncino frantumato
- olio evo, sale e pepe q.b.
Olio di semi di arachide per friggere
Briciole d’oro per decorare
Preparazione
- Iniziate dai pomodorini: tagliateli a metà e disponeteli su una teglia rivestita di carta forno. Conditeli con tutti gli ingredienti, mescolando con cura. Coprite con un metallo e cuocete a 170° per circa 30 minuti (controllate ogni tanto la cottura, girando i pomodorini).
- Nel frattempo, pulite le cime di rapa privandole dei gambi duri, tagliatele a pezzetti e fatele insaporire in padella per un minuto in due cucchiai di extravergine, l’aglio schiacciato, il peperoncino, la pasta d’acciughe e un pizzico di pepe. Aggiungete un po’ d’acqua e continuate la cottura a fiamma bassa per circa dieci minuti (le cime di rapa dovranno essere belle tenere).
- Trasferite le cime di rapa in una ciotola, aggiungete un paio di cucchiai di extravergine e frullate fino a ottenere una crema omogenea. Regolate eventualmente di sale.
- Preparate le polpette: in un mixer unite tutti gli ingredienti (sgocciolate leggermente l’orata) e frullate fino a ottenere un composto omogeneo e compatto.
- Trasferite il composto su un tagliere e ricavate otto polpette. Passate le polpette nel pangrattato.
- Friggete le polpette in abbondante olio di semi di arachide bollente. Una volta pronta, fatele asciugare su della carta assorbente.
- Componete i piatti: fate prima un piccolo letto con la salsa di cime di rapa, poi disponete le polpette e infine decorate con i pomodorini confit e le briciole d’oro.
In abbinamento
Ho scelto io il nome, l’etichetta, le botaniche (potete selezionarne un massimo di cinque) e la loro intensità (tranquilli, c’è un grafico che vi aiuta nella selezione)!
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