…ma poi tacque, persa a guardare lontano, verso il vasto mondo che le si apriva davanti. Infine spalancò le braccia, come se volesse stringere in un abbraccio tutta quella ricca e grandiosa immensità da cui era stata fino a quel giorno esclusa…
[Selma Lagerlöf]
Sole e notte, luci e ombre, chiaro altissimo, scuro profondo.
Mi perdo nei colori che hanno i piatti e ritrovo in quei colori, i colori dei Paesi stessi. Il Nord, quel Nord in cui mi abbandono, scoperto grazie ai testi antichi e ai miei viaggi e tenuto in vita da ricette sempre nuove e sempre hygge, mi ricorda quella luce spaziale, quasi eterea, certamente indescrivibile che si posa sulle cose e le tratteggia, dando forme sempre nuove.
Penso al sole della sera sui porti nordici, o sulla sabbia, o sul Baltico. Penso al sole della sera e non a quello del mattino, e non chiedetemi perché, forse perché al Nord è un po’ tutto capovolto, forse quando ti aspetti il sole c’è la notte, quando hai bisogno di giorno è già tramonto e quando credi ci siano ombre in verità spunta la luce che ti sorprende.
E così quando sei in Danimarca, respiri quella luce di candele che come folletti buoni vegliano sulle tue letture serali o sui tuoi riposi del mattino. Poi ti perdi nei sentieri intrecciati della Svezia e nel sole del Baltico che si inabissa nel mare come fanno i gamberetti nella maionese. Poi ti addentri in Norvegia, di fronte a quelle cascate immense che ti fanno sentire inesistente e immenso allo stesso tempo.
Sarà forse il potere della natura? Quel senso di limite irraggiungibile verso il quale però vuoi tendere con tutto te stesso? Sarà la pelle rossa del salmone o la nebbia intorno al faro al mattino presto? Sarà il miracolo della bellezza?
E allora penso che si debba imparare a pescare poesia, a cucinare sogni, a scaldare il nostro immaginario e ad alimentarlo di fantasia. Perché a discapito delle delusioni, dei sogni mancati, delle stelle e dei desideri mai raggiunti, noi siamo pescatori di punteggiature in frasi sparse di suggestioni, pescatori di aghi di pino caduti a terra, cercatori di erbe selvatiche e di luoghi di sogno personali: dove hygge è pioggia e sole insieme, intenzioni gentili e laghi specchiati, sospensione dal rumore e dal tempo, e preghiere nel silenzio. E mirtilli disseminati come desideri sul manto bianco del nostro sentire quotidiano.
Allting klär en skönhet.
[Una bellezza veste bene qualsiasi abito, proverbio svedese]
RISOTTO HYGGE AL SALMONE MARINATO E SUCCO DI MELA
Il riso Carnaroli del Principato di Lucedio ci fa sentire a casa. Ed è proprio questo lo spirito hygge: percepire il freddo fuori, ma godere del caldo dentro; sedersi attorno a un tavolo e condividere la ricchezza della compagnia, dello stare insieme. È cucinare insieme, è stare insieme. È accendere candele, è leggere un libro ad alta voce, è preparare un risotto e sentirne il profumo nell’aria. È pesce in infinite forme, è mirtilli e panna acida, è cannella e mela, è porti e nave che partono e che tornano e che ti fanno sognare…
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Ancora una volta mi sono affidata al gusto di ROMANTICO DA RISTRUTTURARE: raffinato e sentimentale, ho scelto gli articoli della collezione Primevère e ne sono rimasta entusiasta. In questo suo articolo, le indicazioni più poetiche per apparecchiare una tavola in stile hygge.
Posata PINTI