La pasta del Piccolo Principe alla crema di carciofi con datterini al coriandolo

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– S’il vous plaît… dessine-moi un mouton !

– Dessine-moi un mouton…

J’ai sauté sur mes pieds comme si j’avais été frappé par la foudre. J’ai bien frotté mes yeux. J’ai bien regardé. Et j’ai vu un petit bonhomme tout à fait extraordinaire qui me considérait gravement…

[Le Petit Prince, Antoine de Saint-Exupéry]

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La prima volta in cui mi hai chiesto di disegnartene una, ho capito di non capire. Ho capito cioè, dal piccolo dei miei dieci anni, che tu volessi dirmi qualcosa che però io non afferravo. Poi sono andata avanti con gli anni, e ho preso in mano quel libro che tanto ti aveva fatto sognare.

E anche io, come il pilota ne Il Piccolo Principe, ho iniziato a disegnarle. Brutte, imperfette, irregolari, grigie, nere, verdi, rotonde, quadrate. Però erano mie, e nessuno poteva dire nulla. Tranne lei, la mia nonna, che aveva occhi in grado di andare così oltre da dare vita a quelle mie brutte pecore quadrate. Disegnami una pecora, mi diceva. E quante volte io le dicevo di no perché non mi sentivo capace, quante volte di no perché mi sentivo troppo una bambina. Quante volte di no perché non credevo fosse il momento giusto. Ma è sempre il momento giusto per disegnare una pecora a qualcuno. E da quel momento, da quando lei mi chiedeva pecore piene di sogni e di fantasia, quelle pecore bianche e ricce tornano ad abitare campi del mio cuore. Campi pieni di verde pieni di fiori pieni di coperte a quadretti dove io e la mia nonna leggiamo articoli scientifici, scriviamo e disegniamo pecore.

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È sempre il momento giusto perché altri mondi entrino nel nostro e lo rendano migliore. Senza nostalgie o rimpianti, ma il mondo scorre troppo veloce, gira troppo in fretta, e rischiamo che greggi interi scappino via. E invece no, tratteniamo le nostre pecore del sogno e del ricordo e costruiamo prati di meraviglia dove ci siamo noi, il nostro modo imperfetto di disegnare che però è un modo perfetto di sognare. E voliamo un po’ in alto, con chi ci ama e ci chiede disegni di fantasia…

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LA PASTA DEL PICCOLO PRINCIPE: PIANETI DI POMODORI, CARCIOFI COME ROSE SENZA SPINE E CORIANDOLO DEL VIAGGIATORE

E così prepariamo un piatto che faccia sognare i più piccoli ma anche i più grandi, dove si possa disegnare pecore con la fantasia, pilotare il nostro aereo personale e volare su tutti i pianeti che vogliamo, e poi non avere paura dei deserti, delle spine e dei fiori, e di disegnare bellissime pecore. Anche se imperfette.

Ci divertiamo con PEZZULLO, una pasta che ha dentro il sole di Napoli: aprirete la confezione e sentirete profumo di sole, promesso. Per me è stato così: una pasta che con gioia chiami pasta, e basta vederla per capire che potrai creare piatti deliziosi. Scelgo il formato Vesuviotto, che mi ricorda le eliche dell’aereo con cui il pilota arriva nel deserto e incontra il Piccolo Principe. O potrebbero anche essere petali di rosa? E li abbino a una fonduta di toma di pecora e carciofi, con qualche pianeta di pomodoro al coriandolo che ci ricordi mete lontane. Risultato? Un sogno (vero e proprio!). Che continua se lo arricchiamo con i piatti dedicati di PETIT JOUR PARIS, e uno sfondo che fa volare in alto: le carte di KARTOS TOSCANA CARTE PREGIATE sapranno togliervi la parola, e farvi venire i brividi di bellezza. Brividi di bellezza, forse tutto questo piatto è proprio un unico, semplice ma intenso brivido di bellezza…

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Ingredienti per 2 persone

160 g di Vesuviotti Pezzullo; 50 g di toma di pecora; 50 ml di latte intero; 50 ml di vino bianco; 6 carciofi in olio extravergine; 1 cucchiaio di panna fresca; qualche pomodoro datterino; qualche oliva nera; 1 cucchiaino raso di coriandolo; aglio orsino in polvere; olio evo, sale e pepe q.b.

Preparazione

  • In una pentola scaldate l’acqua per la pasta con qualche cucchiaio di brodo di verdura.
  • Nel frattempo preparate la fonduta: in un pentolino portate il latte a ebollizione, aggiungete la toma a pezzetti e il vino. Mescolate bene a fiamma bassa fino a ottenere una fonduta abbastanza consistente. Aggiustate di sale e pepe.
  • Trasferite la fonduta in un mixer, unite i carciofi insieme a un pizzico di pepe nero, un filo di extravergine e un pizzico di sale. Riducete il tutto a una bella crema (aggiungete nel caso un cucchiaio di panna fresca).
  • In una ciotolina condite i datterini con abbondante olio e coriandolo e lasciateli riposare.
  • Buttate la pasta, scolatela la dente, unitela in una padella con la crema di carciofi e toma e finite la cottura. Aggiungete le olive denocciolate e mescolate. Decorate con i pomodorini scolati dall’olio, un pizzico di aglio orsino e finite con l’olio al coriandolo.

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Prodotti

PEZZULLO

PETIT JOUR PARIS / KARTOS TOSCANA CARTE PREGIATE

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