La Bellezza non può essere interrogata. Regna per diritto divino.
Oscar Wilde
Quanto sia stata fondamentale la lezione di estetica che ci ha lasciato il 1600, il grande Secolo d’Oro, ancora oggi possiamo dimostrarlo, nel nostro fare quotidiano, anche nelle piccole scelte di allestimento di un angolo di arredo, di apparecchiatura di un tavolo o di preparazione di un pranzo. È una lezione di ricchezza poetica che ci portiamo dentro perché appartiene al nostro DNA creativo.
Se ad esempio abbiamo della frutta colorata e varia possiamo valorizzarla ancora di più sul piano della bellezza se nel sistemarla in un cesto con il suo fogliame pensiamo a Caravaggio e al suo celebre quanto insuperato Canestro di frutta. Allora, quando ci capita di voler presentare dei cibi in modo sorprendente e ci sentiamo testimoni di una storia di simboli, di poesia e di arte, ispiriamoci ai cibi disposti o alle nature morte seicentesche e subito i nostri ingredienti assumeranno una qualità in più, quella che li fa transitare da un contesto esclusivamente alimentare a quello di dominio dello spirito dove risiede la Bellezza più autentica.
Come in questo esempio che vi propongo, con cibi disposti a vocazione simbolica e in equilibrio dolce/salato: formaggi di varie stagionature e noci come simboli della parsimonia e della ricchezza interiore (il formaggio nell’antichità era considerato cibo ascetico), il pane come presenza spirituale, il bretzel come allegoria della saggezza, l’uva come simbolo della purezza e della fiducia, il limone sbucciato come figura del tempo che scorre e si srotola come un cartiglio. E al centro la confettura, segno della dolcezza dell’anima, la cui qualità zuccherina porta equilibrio di sapore sul salato.
Protagonista
Con questo Still Life partecipo alla #ZueggJamSession. Se vi è piaciuta potete votarla al link https://jamsession.zuegg.it/it/jam-gallery/
Piccolo vassoio e posate MEPRA