Ermia. E nel bosco dove solemmo, tu ed io, / distenderci su sponde di primule albicanti, / versando i segreti dei nostri cuori ardenti, / colà c’incontreremo, il mio Lisandro ed io. / E là, da Atene, altrove volgerem lo sguardo, / vago di nuovi amici e di stranieri incontri. Oberon. Però osservai dove il dardo di cupido finì: / cadde su un picciol fiore d’occidente, allora / candido come il latte ed ora rosso come amorosa piaga. / Viola del pensiero lo chiaman le fanciulle. Trovami quel fiore. Un dì te ne mostrai la pianta / Il succo suo, stilato su ciglia dormienti, farà uomo o donna delirar d’amore per qualsiasi creatura il loro occhio contempli…
Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate
Ci troviamo in mezzo a boschi intricati, regine, folletti e amori contrastati. Ci troviamo nella terra sognante eppure indescrivibilmente realistica di Shakespeare, dove le visioni prendono forma, gli incubi si tramutano in verità e tutto ciò che vediamo è esattamente ciò che è. Il flusso mirabolante dei suoi versi ci conduce in luoghi che forse non visiteremo mai, tra animali del sogno, sangue e vendette, terribili piani, diabolici progetti, passioni incontenibili. La terra di nessuno e di tutti, dove le passioni umane si aggrovigliano come rami fitti e secchi che si spezzano, duri che non si spezzeranno mai. La terra di Shakespeare è la terra dei mille nomi e dei mille personaggi, e tu sei nello stesso tempo regina degli elfi, strega, moro di Venezia o re di Scozia. Tu sei tutto questo, tu puoi essere tutto questo: elfo aiutante o perfido traditore. Tu puoi essere angelo o diavolo, ma anche gnomo o fiore. Come le primule o il succo di viola da spremere sugli occhi di chi si vuole far innamorare. Siamo in mezzo a primule e viole, maggiorana e nepetella, e così mi ritrovo a pensare anche a Leopardi che ci descriveva la donzelletta che portava in mano “un mazzolin di rose e di viole, / onde, siccome suole, / Ornare ella si appresta / Dimani, al dì di festa, il petto e il crine”. E allora mi ritrovo sognante in un prato fiorito in cui Shakespeare e Leopardi camminano insieme… Niente è impossibile direi, nemmeno immaginare due grandi poeti, così diversi e lontani, che scrivono versi distesi su prati di primule. E su quei prati ci siamo anche noi, con le nostre pagine bianche e un piatto di fusilli alle lenticchie rosse. E un sogno fatto a forma di mezza estate, che in fondo altro non è che il nostro personale luogo della magia…
FUSILLI DI LENTICCHIE ROSSE CON FIORI, SEMI MISTI, AROMI. Ricetta vegana
Un pasta di lenticchie rosse bio, assolutamente gluten free, che FELICIA ha da poco lanciato sul mercato. Una pasta che basta a se stessa, nutriente, proteica, molto gustosa. Ecco che il condimento non deve coprire, ma arricchire il gusto già molto intenso delle lenticchie. Ho scelto fiori misti edibili, aromi, semi e qualche strisciolina di cavolo nero saltato solo con aglio e olio. Un piatto di grande semplicità ma ugualmente molto raffinato, che si mangia prima con gli occhi, lo si assapora lentamente, come se si stesse camminando in mezzo a prati di fiori e aromi e ogni tanto ci si fermasse, cauti e silenziosi, a raccogliere un assaggio di quella meraviglia…
Ingredienti per 4 persone
1 confezione di Sedanini di lenticchie rosse bio Felicia (250 g); fiori misti (pratolina-bellis perennis, primula-primula veris, viola mammola-viola odorata); 30 g di semi misti (di zucca decorticati, di lino, di girasole sgusciati); erbe aromatiche a volontà (timo, melissa, santoreggia, salvia, rosmarino, pimpinella, nepetella, menta); 2 foglie di cavolo nero; 1 spicchio d’aglio; 100 ml di crema di avena; olio evo; sale e pepe q.b; 1 pizzico di peperoncino in polvere; 1 cucchiaino di brodo granulare bio
Preparazione
- Raccogliete fiori e aromi. Tostate qualche minuto i semi con un pizzico di sale e pepe; unite la crema di avena, gli aromi, un pizzico di peperoncino, due cucchiai di brodo e un cucchiaio di olio. Mescolate bene a fiamma bassa per un paio di minuti, spegnete e fate riposare
- Tagliate le foglie di cavolo a striscioline fini e fatele saltare tre minuti in olio e aglio. Nel frattempo buttate i sedanini in bollente acqua salata insaporita con il brodo. Scolate al dente (4 minuti circa)
- Unite la pasta al condimento, mescolate bene e aggiungete il cavolo
- Servite con i fiori, ancora qualche seme e un pizzico di peperoncino. Ultimate con un filo d’olio
Prodotti
Posata e sottopiatto MEPRA
Piatto inglese XIX sec. di SPODE
Hai scelto uno delle mie opere preferite. Solo tu sei capace di trasformare un piatto in pura poesia. <3
Quando potremmo ammirare nuovamente l'oceano insieme? 😉
Non vedo l’ora di incontrarti per parlare e raccontarci tante cose. Questa volta insieme a Shakespeare e il Tejo 😉
Magariiiii 🙂 io tra qualche giorno scriverò di un luogo che amereste e legato ai templari 😉
Davvero? Leggerò di sicuro. Qui ti salutano tutti parliamo spesso di te 🌸
Anche noi di voi 😉 <3
Ti scrivo non appena troviamo dieci giorni per venire! Tu stai bene? ti abbraccio fortissimo mia blogger del cuore 🙂