Kandinskij e contrasti: orecchiette alla canapa STRABUONO con zucca, porri caramellati e goji

Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.

V. Kandinskij

E così iniziamo questa giornata all’insegna dei colori più sfrontati, delle tinte più sfacciate, di arancione dove ci aspettiamo del grigio, del viola dove vorremmo del bianco. Non c’è nulla di più imprevedibile di un abbinamento inconsueto, come quando non ti aspetti qualcosa, e quel qualcosa che arriva è ancora migliore di ciò che ti attendevi. Spesso è così bello lasciarsi sorprendere, come se ci fosse un oltre al di là del quale la nostra immaginazione non riesce ad arrivare. The best is yet to come, o forse semplicemente si tratta di buttare giù barriere e paure, e pensare che a volte l’inatteso può regalarci bellissime sorprese.

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Di nuovo un piatto creativo con i miei amici di Strabuono, che ormai fanno parte di quei fedelissimi del blog di cui non posso più fare a meno (avevate poi provato le mie busiate con Castelmagno e porcini?), azienda di grande qualità specializzata in prodotti a base di canapa, ma anche castagna, quinoa, farro, miglio… Tutti ingredienti di grande qualità, salutari e allo stesso tempo in grado di soddisfare anche i palati più tradizionalisti.

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Sono sempre più dell’idea che utilizzare ingredienti non consueti solletichi quella parte di creatività che lasciamo sempre un po’ sopita. E invece lavorare con il grano saraceno, con le orecchiette di canapa, con cracker di farro, ci fa soffermare non solo sugli accostamenti, ma anche, e prima di tutto, sul sapore intenso che, già di partenza, possiedono i nostri ingredienti. Amo il gusto del farro, prepotente, quasi dominante; mi piace la canapa, perché mi ricorda la pasta integrale ma ha una nota in più, maggiormente decisa e riconoscibile; adoro il grano saraceno perché mi ricorda le crêpes al roquefort della Normandia. Le busiate di canapa sono incredibili: avvolgenti, sempre al dente, e devo dire si abbinano quasi con tutto. Quasi, perché la canapa basta già a se stessa, e quindi dobbiamo essere in grado di valorizzarla con le nostre preparazioni, senza soffocarla: lei deve restare la protagonista.

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Oggi ci dedichiamo a loro, le ORECCHIETTE DI CANAPA BIO: solo semola di grano duro bio, farina di canapa bio e acqua. Quando le ho viste, ho pensato: un piatto della tradizione, siamo in autunno, ci vuole colore. Poi eccolo lì, un piatto viola che spuntava dalla credenza, e un’intuizione: zucca e viola, arancio e viola. Come Kandinskij, che io amo proprio per questi accostamenti fra opposti. Provate a vestirvi di arancio e viola: vi sentirete subito matti ma dopo un attimo quel contrasto si adatterà al vostro sguardo e al vostro corpo, vi sentirete avvolti da un’energia calda e forte, rassicurante ed esplosiva. Arancio come la zucca, viola come un piatto che ricorda un pianeta. Un pianeta dove tutto è possibile, sul quale l’autunno arancione ruba le tinte viola ai tramonti, qualche nota di marrone di foglie ormai spente, il bianco lontano della neve che poi così lontana non è. Orecchiette rotonde come pianeti, puntinate di canapa come un cielo stellato, avvolte dal bianco dell’avena o della neve. A noi la scelta…

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Tanta zucca, frutta secca, goji energetico e qualche nota dolce del porro caramellato. Questo è un piatto matto, delicato e buonissimo allo stesso tempo.

ORECCHIETTE ALLA CANAPA STRABUONO CON ZUCCA, PORRI CARAMELLATI, FRUTTA SECCA E GOJI. Ricetta vegana

Ingredienti per 4 persone

350 g di Orecchiette Strabuono; 600 g di zucca; 150 g di noci e nocciole; 2 cucchiai di bacche di goji; 1 porro; 100 g di crema di avena; erbe aromatiche (salvia, menta, rosmarino); 2 cucchiai di semi di canapa; 1/2 cucchiaio di aceto balsamico; 1 cucchiaino di zucchero; olio evo, sale e pepe.

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Preparazione

  • Pulite la zucca, tagliatela a pezzetti e fatela andare in una padella insieme a un cucchiaio di olio, erbe aromatiche, un pizzico di sale e pepe. Allungate con acqua e cuocetela per una ventina di minuti
  • Nel frattempo, ripulite il porro del gambo, tagliatelo fine e fatelo rosolare a fiamma bassa per un paio di minuti con lo zucchero, un cucchiaino di olio, l’aceto balsamico e un pizzico di pepe.
  • Mettete a bollire l’acqua per la pasta. Al momento del bollore, salate e buttate le orecchiette.
  • Con un frullatore a immersione, riducete la zucca in crema, aggiungete l’avena, le noci e le nocciole sminuzzate.
  • Scolate le orecchiette molto al dente (quindi dopo 6 minuti circa) e mantecate qualche minuto nella crema di zucca con un giro d’olio
  • Servite con il porro, qualche nocciola sminuzzata e le bacche di goji

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A noi la scelta: di vedere le cose esattamente come sono, o di provare a immaginare un oltre. A noi la possibilità di scambiare l’avena con la neve, un piatto per un pianeta, del porro per delle foglie. A noi la ricerca di un pittore in una ricetta, a noi la voglia di sondare i misteri della bellezza e del colore. Il miracolo dell’arte è quello di farci raccogliere dal quotidiano semi di normalità e trasformarli in alberi di meraviglia. Il miracolo della cucina è trasformare quegli alberi in foreste, addentrarsi dentro e sentirsi artisti. Dove l’arancio si mescola col viola, la zucca col goji, l’inverno con l’avena e le foglie con i porri. Ancora una volta ingredienti strabuoni per un piatto assolutamente Strabuono.

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Prodotti

STRABUONO. L’abbraccio tra gusto e salute

Si ringrazia BERRUTO 1801  che è sempre in grado di fornirmi ceramiche d’eccezione; lo trovate a Torino, in Piazza Vittorio Veneto 7.  Questa volta è stato il turno di una elegante fondina viola di Bitossi.

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