I vini d’ALSAZIA

In Alsazia i vini traggono generalmente i nomi dal vitigno. Sette vitigni per vini di grande eleganza e struttura, immediatamente riconoscibili dalla classica bottiglia alsaziana priva di spalla, dotati di una tipicità marcata e sensibili ai più svariati abbinamenti.

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SYLVANER D’ALSACE

Il vitigno. Originario dell’Austria, si conosce in Alsazia a partire dal XVIII secolo. Si produce su più di 1.000 ha e rappresenta il 6.8% dei vigneti alsaziani.

Il vino. Fresco e leggero, offre bouquet discretamente fruttati e floreali di agrumi, fiori bianchi ed erba appena tagliata → Con frutti di mare, pesce, salumi, formaggi freschi e dolci, soufflé, torte salate.

PINOT BLANC D’ALSACE

Il vitigno. Presente nella regione dal XVI secolo, il suo grande sviluppo negli ultimi anni deriva dalla sempre più crescente produzione di Crémant d’Alsace. Su 3.300 ha, copre il 21,3% della superficie vitata.

Il vino. Delicato, discretamente fruttato con note floreali. Fresco e morbido → Con buffet e frutti di mare, pesce alla griglia, sushi, tempura, formaggio Gouda, torte salate e soufflé, carni bianche, salumi, formaggi dolci.

RIESLING D’ALSACE

Il vitigno. Il più antico d’Alsazia, è già citato in un trattato di botanica del 1551. È il più coltivato, su 3.400 ha e una copertura del 21.8% della superficie vitata

Il vino. Secco e delicatamente fruttato, ha un bouquet di grande finezza con note agrumate, floreali e minerali. È il vino gastronomico per antomasia → Con pesce, crostacei, frutti di mare, sushi,  carni bianche, crauti e quindi la tradizionale Choucroute (piatto regionale a base di crauti e carni miste), formaggi di capra e pecora.

MUSCAT D’ALSACE

Il vitigno. Presente in un trattato del XVI secolo,  ne esistono due varietà: il Muscat d’Alsace e il Muscat Ottonel, coltivate su 360 ha, coprono il 2,3% del vigneto.

Il vino. Secco, fresco, con sottili aromi floreali e naturalmente molto aromatico → Con aperitivi e asparagi, capesante e salmone marinato, formaggi freschi e di capra.

PINOT GRIS D’ALSACE

Il vitigno. Riconosciuto in Alsazia dalla fine del XVII secolo, copre il 15,4% del vigneto su 2.400 ha di superficie.

Il vino. Ricco, strutturato, rotondo e persistente, ha intensi aromi di sottobosco e talvolta di affumicatura → Ideale con foie gras, selvaggina, carni bianche e rosse, pollo al curry e tapas, formaggi stagionati. La storia del Pinot Gris in Alsazia è legata al nome con il quale era inizialmente conosciuto, ovvero Tokay, per poi cambiare in Tokay-Pinot Gris e ottenere infine, il 1 aprile 2007, la denominazione attuale.

GEWURZTRAMINER D’ALSACE

Il vitigno. Compare in Alsazia verso la fine del XIX secolo. Dopo il Riesling, è il secondo vitigno più coltivato, su 3.075 ha e il 20% di superficie vitata.

Il vino. Robusto e strutturato, sviluppa ricchi aromi fruttati (mango e litchi), floreali (rosa) e speziati. A volte dotato di marcata mobidezza → Da aperitivo, con tutta la cucina esotica, il foie gras, piatti piccanti, preparazioni esotiche a base di carne o pesce, formaggi stagionati e i dolci.

PINOT NOIR D’ALSACE

Il vitigno. Giunto molto presto dalla Borgogna, occupa del Medioevo una posizione di grande rilievo. È il solo a produrre vini rossi rosati; coltivato su 1.360 ha, copre il 9% della superficie.

Il vino. Dagli aromi di frutti rossi e con leggere note di bosco. Affinato in barrique, sviluppa una struttura ancora più articolata e complessa → Con carni rosse, selvaggina, salumi, formaggi caprini e groviera

Altri due vitigni presenti sono il KLEVENER DE HEILIGENSTEIN, prodotto nel comune omonimo e in altri cinque comuni vicini per 55 ha totali, è una varietà proveniente dall’antico Traminer o Savagnin rose; lo CHARDONNAY, prodotto su 173 ha e unicamente utilizzato  per la produzione di Crémant d’Alsace a cui dona grande carattere e leggerezza.

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Le denominazioni

AOC ALSACE

Dal 1962, contraddistingue i vini che portano il nome di uno dei sette vitigni o i vini prodotti da più uvaggi con il nome di un marchio o le diciture Edelzwicker o Gentil. Dal 2011, l’AOC Alsace può essere completata da

  • una denominazione comunale: designa vini di forte personalità, radicata a una precisa origine locale. Troviamo: Bergheim – Blienschwiller – Côtes de Barr – Côte de Rouffach – Coteaux de Haut-Koenigsburg – Klevener de Heiligenstein – Rodern – Saint-Hippolyte – Scherwiller – Ottrott – Vallée Noble – Val Saint-Grégoire – Wolxheim.
  • le località: identificano terroir specifici; vigono regole ancora più restrittive.

AOC ALSACE GRAND CRU

Attribuita dal 1975 a grandi vini che rispondono a criteri di qualità estremamente severi e restrittivi, devono essere prodotti in uno dei 51 terroir d’eccezione. Salvo eccezioni, i vitigni ammessi sono il Riesling, il Moscato, il Pinot Grigio e il Gewurztraminer.

AOC CREMANT D’ALSACE

Elaborati secondo il Metodo Classico, sono prodotti a partire da Pinot Bianco, Pinot Grigio, Riesling, Chardonnay o Pinot Nero (quest’ultimo per il Crémant Rosé). La denominazione risale al 1976.

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Le diciture

VENDANGES TARDIVES

Provengono dagli stessi vitigni ammessi per i Grands Crus. Le uve sono raccolte in sovramaturazione, settimane dopo l’inizio ufficiale della vendemmia. Queste vendemmie tardive sono vini botritizzati, ovvero attaccati dalla muffa nobile Botrytis Cinerea.

SELECTION DE GRAINS NOBLES

Si ottengono da una successiva selezione degli acini colpiti dalla muffa nobile. La potenza, complessità e persistenza di questi vini sono davvero eccezionali.

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La Route des vins

Inaugurata il 30 maggio 1953, la strada dei vini d’Alsazia è la più antica di Francia. Si sviluppa da nord a sud per una lunghezza di circa 170 km, ai piedi delle pendici orientali dei Vosgi. Si passa in mezzo a vigneti, che sono collocati tra i 200 e i 400 metri di altitudine e godono di un irraggiamento solare massimo. Il percorso conduce in piccoli paesini in cui l’artigianato locale si mescola a una cucina tipica e a Wistubs e cantine di degustazione. Prendetevi il tempo per godere di queste piccole grandi perle non solo enologiche, ma anche gastronomiche e culturali.

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Le confraternite

Ne esistono una decina in Alsazia. La più antica è la Confrérie de St Etienne, la cui opera di preservazione dellalta qualità vinicola alsaziana si sviluppa durante i suoi 4 capitoli annuali nei quali viene apposto un Sigillo di qualità e tipicità alle etichette ritenute meritevoli. La sua enoteca raccoglie 60.000 bottiglie (sulla pagina Facebook di Nordfoodovestest andate a vedere l’intervista al delegato generale, monsieur Eric Fargeas). Tra le altre confraternite, si ricordano inoltre l’Ordre Oenophile de Marlenheim, la Confrérie de la Corne d’Ottrott, la Confrérie des Hospitaliers d’Andlau per citarne solo alcune.

Per info: http://www.tourisme-alsace.com/it/vini-alsazia/

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