La nave è ormai in mano al cuoco di bordo, e ciò che trasmette il megafono del comandante non è la rotta, ma ciò che mangeremo domani…
[Mino Martinazzoli]
Parlare di mare fa sentire subito in mare aperto. Come se fosse sufficiente dire “mare” e in quella parola veder materializzarsi e dispiegarsi infiniti mondi, come vele al vento. Mare e vortici creativi di scintille di acqua fredda e calda, conchiglie rotte dal vento, scogli appuntiti e barche spaventate. Mare, come la potenza di vita che si nasconde dentro le persone e dietro le cose, mare come ciò che più spaventa, mare come i sogni che ci tengono in vita e rendono felici.
Oggi il mare ha un nome: è Vietri, una perla campana, dove la collina bacia la Costiera Amalfitana e la colora di verde e di blu. Qui, dove le correnti ululano sottili e le nuvole si infrangono sulla sabbia, abbiamo conosciuto uno dei tanti frutti del mare, inventati da quella stessa potenza creatrice che dà vita a onde e mareggiate.
CERAMICA MASSIMINO è un’azienda artigianale dal 1977, una delle punte di spicco della ceramica vietrese, conosciuta in tutto il mondo. Se prendi un paese di pescatori, lo modelli in argilla e gli dai forma, lo colori di tutti i colori che la tua immaginazione può afferrare, ecco che quella forma sono le infinite ceramiche di Giovanni Massimino. Con la ceramica hai proprio la sensazione che ci sia un demiurgo all’origine delle forme e delle cose, che regala un disegno al mondo e te lo restituisce nella maniera e nelle sembianze che più ti sono consone. Massimino lavora seguendo l’antica tradizione vietrese, tutto fatto a mano lavorando l’argilla con sapienza e attenzione. Uno dei mestieri più antichi, che grazie a Massimino restano attuali e arrivano a noi attraverso piatti, mattonelle, bottiglie, decori di ogni sorta. Le forme di Massimino sono in continuo movimento: un piatto ti porta al mare, un altro nel centro di Vietri, un altro ancora in mezzo ai fiori. Dagli abissi al cielo, perché alcune decorazioni ricordano le stelle filanti, anzi no, le stelle cadenti, quando il cielo e terso, sei in montagna e tutto ti fa credere di poterlo afferrare, quel cielo.
Il bello di queste ceramiche è la loro forza creatrice, il loro essere tutte così differenti eppure legate dalla stessa mano abile e sapiente. I piatti da pesce sembrano quasi aver vita, così come i vasi, e le tazzine, e tutti gli oggetti che ricordano il loro mare. Ma se tutto questo non basta, puoi chiedere che qualsiasi oggetto ti venga personalizzato come più desideri. Puoi plasmare il sogno che vuoi, in pratica…
Ogni loro pezzo è un manufatto perché fatto a mano, ma la mano agisce per iniziativa del cuore, e pranzare su una loro ceramica significa respirare l’aria di Vietri, correre al mare, raccogliere tutte le stelle, e sedersi sullo scoglio come sirene.
SCIALATELLI AL KAMUT CON COZZE, PECORINO, CIME DI RAPA E MANDORLE
Dedico a loro una pasta della tradizione, gli Scialatelli: tipici di Amalfi, il loro nome deriva presumibilmente da “scialare” (godere) e “tiella” (padella). Li ho preparati nella versione al Kamut e senza uova (la ricetta tradizionale prevede nell’impasto uova, pecorino e basilico) con tante cozze, cime di rapa piccantine e mantecatura di pecorino. Senza dimenticare qualche mandorla finale con peperoncino in polvere.
Ingredienti per 4 persone
Per gli scialatelli (ricetta egg free): 400 g di farina di Kamut; 1 cucchiaio di pecorino grattugiato, 250 ml di acqua, 1 cucchiaino di erbe aromatiche
Per il condimento: 1 kg di cozze; 300 g di cime di rapa; 1 porro; 1 spicchio d’aglio; ½ bicchiere di vino bianco; ½ cucchiaino di peperoncino secco; 100 g di pecorino grattugiato; 50 g di mandorle pelate; olio evo, sale e pepe q.b.
Preparazione
- Preparate gli scialatelli: in un pentolino portate l’acqua a una temperatura di 80°, unite la farina setacciata, il pecorino, le erbe aromatiche tritate e un pizzico di sale, e mescolate energeticamente fino a che il composto si stacca dalle pareti. Formate una palla, dividete in due, avvolgete in pellicola trasparente e lasciate riposare.
- Tagliate il porro a rondelle (privandolo del gambo) e fatelo andare in padella con un cucchiaio di olio, l’aglio, un pizzico di sale e pepe. Unite le cozze pulite e sfumate con il vino. Fate cuocere fino a che tutte le cozze non si sono aperte. Tenete da parte.
- In una padella cuocete le cime di rapa alleggerendole dei gambi, con un cucchiaio di olio e il peperoncino. Cuocete per circa dieci minuti. Nel frattempo mettete a bollire l’acqua per la cottura degli scialatelli.
- Togliete le cozze dal guscio, e mettetele nella padella insieme alle cime di rapa. Unite l’acqua di cottura delle cozze al pecorino, mescolate fino ad ottenere una crema e aggiungete alla padella.
- Stendete la pasta in due rettangoli. Di ogni rettangolo avvolgete i due lati più lunghi verso il centro. Tagliate l’impasto in strisce di circa 1 cm. Fate cuocere per 2 minuti. Scolate tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Condite gli scialatelli, mantecateli con l’acqua di cottura e presentateli con delle mandorle tritate grossolanamente e un pizzico di peperoncino in polvere.
Non so voi, ma io mi avvolgo in queste spirali di scialatelli e colori, e mi sembra di volare e nuotare insieme. Come se ci fosse un momento, nella vita, in cui si riuscisse a toccare il cielo e il mare nello stesso tempo, in una terra di mezzo dove stelle e conchiglie hanno la stessa sembianza e gli stessi colori. E quel profumo intenso di salmastro, vento e silenzio, che mugghia, solleva e incanta…
Prodotti
Piazza Matteotti, 142
84019 Vietri Sul Mare – Salerno
Italia
Tel: 089 211 392
info@ceramicamassimino.com
Li trovate anche su Instagram e Facebook. La personalizzazione è molto rapida e la squadra Massimino è precisa e puntuale. Vi sono piaciuti i piatti utilizzati nell’articolo? Guardate il loro e-shop, questi non li troverete ma potete farveli fare. Ovviamente simili, ma non uguali 😉
Grazie mille stupendoooo
Grazie a voi lavorare con i vostri piatti è splendido 🙂