Gelati NICOLETTI. Dal sud Italia al sud della Germania

Fanno un gelato buonissimo, buono come loro: si chiamano Nicoletti e li trovate lì, un po’ prima del lago, quasi come se ne fossero i custodi e tu, viaggiatore goloso, facessi un salto prima da loro, per farti aprire le porte del lago, ma prima ancora per assaggiare il loro gelato alla panna cotta. Che è come Konstanz: delicata, fantasiosa, romantica e quieta. Ma questa, della panna cotta di Nicoletti, è ancora un’altra storia…

[Travel. Sapori di Germania: Konstanz]

Ciò che non ti riesci a spiegare è, alla fine, ciò che di più ti resta dentro. Non sai perché un posto ti piace più di un altro, perché fai fatica a distaccartene, perché arrivi a sentire legami materialmente inspiegabili. Non lo sai, eppure lo senti. La meraviglia insita nelle relazioni e nei luoghi è che non hai bisogno di un tramite che metta in collegamento te e loro, non c’è bisogno di una lingua comune, di un vivere simile, di un’appartenenza condivisa. Non hai bisogno assolutamente di nulla affinché una magia si manifesti. Anzi, il più delle volte il terreno più fertile per la magia è l’assenza di parole: basta uno sguardo, un atteggiamento, un modo di relazionarsi per entrare subito in quella stessa lunghezza d’onda, navigarla e creare nell’immediato un fuoco vivo che permane e, ripeto, ti resta dentro.

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Con la famiglia NICOLETTI è successo proprio così. Amo il Lago di Costanza, che conosco da anni e ormai è diventato per me un piccolo presepe che mi nutre e anima tutte le volte in cui ne ho più bisogno. Konstanz è una città di una tenerezza indescrivibile: si affaccia sul lago, lo abbraccia con i suoi fiori e le sue biciclette. Un po’ come il Bretzel, che ha nodi di pane e sale che si abbracciano l’un l’altro all’infinito. Konstanz fa così, ti attraversa al pari di quel sole deciso nel lago, o di quello sguardo del cigno quando si avvicina a te. Tenera, silenziosa, piena di una vita che zampilla e ti colora. E in tutta questa fonte di bellezza, ci sono loro, i Nicoletti, protettori di questo giardino quasi fatato. Come un guardiano del faro, la loro gelateria prepara gelati squisiti con ingredienti di alta qualità: latte di montagna, nocciole del Piemonte, Pistacchio di Bronte, cioccolato fondente in scaglie dell’Ecuador, vaniglia in stecche. Questo è il gelato dei gesti e della bellezza…

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Aniello e Patrizia sono passati da un Ape storico di gelati a Salerno ai climi un po’ più freddi della Germania. Non sono solo una coppia, sono un esempio di valori e virtù, loro che lavorano con Alfredo, Marco, Davide, Dario, i loro figli: sono una famiglia, e tutto questo ti tocca. Enormemente. Li conosco da anni, e mai una volta che li abbia visti all’opera senza un sorriso: il loro gelato trasuda amore, c’è qualcosa di impalpabile che viene fuori da quel cono alla panna cotta. Questo è il gelato dei gesti e della bontà.

Questa volta papà Aniello e Dario mi portano nel laboratorio, una visita atipica, perché sono nel pieno del lavoro, nel pieno della stagione, eppure si impegnano con un sorriso contagioso. E ascoltano le note di Ludovico Einaudi. Ecco perché il loro gelato mi rilassa… Viaggiare per me significa permettermi di innamorarmi delle persone: il ristoratore, la signora che vende il pesce al mercato, lo scultore, il pizzaiolo. Io mi innamoro totalmente dell’entusiasmo che nutre la terra e l’animo come un cibo goloso e sano: l’entusiasmo è il dio dentro che tira fuori il potenziale, gli dà vita e lo trasforma in qualcosa di tangibile. Mi innamoro dei Nicoletti, del loro modo così semplicemente straordinario di essere un esempio di famiglia. Aniello con i suoi baffi alla Dalì, Patrizia col suo fare materno, delicato e deciso insieme, Dario che sorride mentre aziona le macchine e scioglie il cioccolato, Marco che serve ai tavoli con quel fare signorile di un tempo, Alfredo che colpisce per la sua profonda eleganza e Davide che, non appena ti conosce, ti costruisce un gelato su misura. Che, neanche a dirlo, è perfetto per te ed è un’opera d’arte. Una famiglia fatta anche dalle mogli e compagne dei fratelli e da Aniello Jr, il figlio di Alfredo che già ha l’allure del capo. Bravissimo, spigliato, e con tanta voglia di lavorare.

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Questo gelato è buono come loro, buono e bello come loro. Ho assaggiato coppe scenografiche, piatti di spaghetti di gelato, piatti di palline miste decorate, ho bevuto il limoncello preparato in casa da Patrizia, ho fatto colazione insieme ad Aniello e chiacchierato con lui sulla bellezza del suo paese, Ceraso.

Viaggiare e sentirsi sempre a casa credo che sia un privilegio tutto e solo italiano: puoi andare ovunque, ma se in quell’ovunque tu incontri un italiano che prepara gelato italiano e te ne offre uno, in quel momento tutto il mondo diventa il tuo mondo, la tua casa, la tua piccola grande patria costellate di perle di bellezza. Resto a Konstanz pochi giorni: il tempo di godermi ogni sera un gusto differente (la mia personale pole position è data dalla panna cotta, dal pistacchio e dal cioccolato fondente), il tempo di vivermi questa famiglia così grande nella quale entro anche io come straniera ed esco come una parente.

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Una famiglia forte crea legami forti al di fuori, trasforma quel fuori in un dentro, e quel dentro diventa anch’esso famiglia. Mi godo questo “dentro” in cui Aniello e Patrizia mi trattano come la loro figlia. Mi fermo in contemplazione di questa piazza, Marktstätte, così animata e ordinata, osservo i ragazzi al lavoro e cerco di entrare nello sguardo vigile e profondo di Aniello. Vorrei che la vita durasse abbastanza per poter passare mesi a mangiare gelati e chiacchierare con loro, fare solo questo, raccontare della loro bravura e della bontà di questo gelato. Mi innamoro tutte le volte di quella panna, di quei gusti non colorati perché qui è tutto naturale. Mi innamoro di quel cioccolato in scaglie che viene fuso e che poi nella macchina si raffredda e torna in scaglie, e così il gusto stracciatella è a dir poco wunderbar. Mi innamoro del caffè bevuto con Aniello, delle confidenze fatte a Patrizia, dei loro gelati personalizzati, del limoncello casalingo che io chiedo sempre sul gusto alla crema, o del liquore al caffè che mi faccio versare sulla coppetta di nocciola. Mi innamoro del loro esempio, della loro concretezza e di questa voglia di lavorare che è naturale, spontanea: perché quando ami quello che fai, tutto scorre liscio.

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Questo è il gelato dei gesti di bontà e bellezza, della vita che scorre in una famiglia esemplare. Un gelato che non è per niente freddo, perché regge sul fuoco vivo e mai esauribile della passione più viva e bella.

Danke schön Eiscafé Nicoletti und Bis Bald!

Dove

EISCAFE NICOLETTI
Marktstätte 5
78460 Konstanz   Tel.: 07531 15744   info@eiscafe-nicoletti.de

Prezzi dei gelati: il cono da un gusto 1 € / le super coppe di crema o frutta: 4-6 €. Mi raccomando: datevi il tempo di conoscerli uno ad uno (i gusti, ma soprattutto i Nicoletti!).

Per il periodo autunnale e invernale, la gelateria è chiusa: i Nicoletti tornano a Ceraso, dove i loro uliveti e le piante di limoni li aspettano…

2 thoughts on “Gelati NICOLETTI. Dal sud Italia al sud della Germania

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